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[[File:Invasioni occidente 258-260 png.png|thumb|upright=1.4|Invasioni in Occidente di Franchi, [[Alemanni]], [[Marcomanni]], [[Quadi]] e [[Iazigi]] degli anni [[258]]-[[260]].]]
L'anno seguente una nuova loro incursione fu fermata dalle armate di [[Postumo]].<ref>Grant, p. 235.</ref> Per questi successi, egli assunse l'appellativo di ''Restitutor Galliarum'', ovvero di restauratore della Gallia, decidendo, inoltre, di assoldare tra le filefila del suo esercito, bande di soldati Franchi appena sconfitti, per farli combattere contro i loro stessi "fratelli", come testimonierebbe lo stesso [[Aurelio Vittore]].<ref>Aurelio Vittore, ''De Caesaribus'', 33.8.</ref>
 
Con la morte di [[Aureliano]] una nuova ed imponente invasione di Franchi ed [[Alemanni]] devastò l'intera Gallia nel [[275]]-[[276]]. Si racconta che i barbari, percorrendo la valle del fiume [[Mosella]], dilagarono nella zona dell'attuale [[Alsazia]]. Oltre settanta città caddero nelle loro mani. E solo quelle poche dotate di mura, come [[Treviri]], Colonia e [[Tolosa]], scamparono alla devastazione ed al saccheggio.<ref>''Historia Augusta'', ''Probo'', 13.5.</ref> Fu solo grazie all'intervento dell'[[imperatore romano]] [[Marco Aurelio Probo]] che l'intera Gallia fu ripulita dalle orde di barbari che per quasi tre anni avevano messo in difficoltà una delle regioni imperiali più ricche.<ref>[[Zosimo (storico)|Zosimo]], ''Storia nuova'', I, 68.1.</ref> Si racconta che attorno al [[278]] un gruppo di Franchi, che erano stati stanziati nel [[Ponto]] come prigionieri di guerra, si ribellarono e impadronitisi di alcune navi, compirono incursioni e devastazioni in [[Acaia (provincia romana)|Acaia]], [[Asia Minore]], [[Africa settentrionale]] fino alla città di [[Siracusa]], che occuparono, per poi fare ritorno in patria incolumi.<ref>Zosimo, I, 71.2; Mazzarino, pp. 584-585.</ref>