Cremonide: differenze tra le versioni

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Non sono molte le notizie sulla prima parte della vita di Cremonide. Sappiamo che era nato ad [[Atene]] nel [[Demo (antica Grecia)|demo]] di Etalide, figlio di Eteocle, fratello di [[Glaucone (politico ateniese)|Glaucone]]<ref>Giuseppe Corradi, «[http://www.treccani.it/enciclopedia/glaucone_%28Enciclopedia-Italiana%29/# GLAUCONE]». In: ''[[Enciclopedia Treccani|Enciclopedia italiana di scienze, lettere ed arti]]'', Vol. XVII (Giap-Gs), Roma: Istituto Giovanni Treccani, 1933</ref>. Sappiamo inoltre che fu discepolo del filosofo stoico [[Zenone di Cizio]]<ref>[[Diogene Laerzio]], ''Vite dei filosofi'', VII, 17</ref>.
 
Insieme col fratello Glaucone prese parte attiva alla vita politica ateniese alla testa del partito democratico durante l'ascesa al [[regno di Macedonia|trono di Macedonia]] di [[Antigono II Gonata|Antigono Gonata]]. Sotto l'[[arconte|arcontato]] di Pitidemo ([[267 a.C.|267]]-[[266 a.C.]]), ma la datazione è fortemente discussa, Cremonide presentò un decreto che sancì l'alleanza con [[Tolomeo II]] e [[Areo I]] di [[Sparta]] in funzione anti-macedone<ref>''[[Inscriptiones Graecae]]'' [http://epigraphy.packhum.org/inscriptions/oi?ikey=2906&bookid=5&region=1 II² 686–687] = Wilhelm Dittenberger, ''Sylloge''³ 434/5; traduzione in lingua inglese: [http://www.columbia.edu/itc/classics/bagnall/3995/readings/b-d2-1c.htm Roger S. Bagnall, Peter Derow: ''Greek Historical Documents'', Ed. II (2002), Numero 19] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121021232841/http://www.columbia.edu/itc/classics/bagnall/3995/readings/b-d2-1c.htm |data=21 ottobre 2012 }}. Per il decreto di Cremonide: Werner Huß, ''Ägypten in hellenistischer Zeit 332–30 v. Chr.'', C. H. Beck, München 2001, ISBN 3-406-47154-4, p. 271ff.</ref>. La reazione di Antigono Gonata, che mise sotto assedio Atene, determinò la caduta del partito democratico. Cremonide e suo fratello Glaucone si rifugiarono in [[Egitto]] presso [[Tolomeo II]]<ref>Teles, ''Reliquiae''; recognovit, prolegomena scripsit Otto Hense, II ed., Tubingae: Mohr, 1909, p. 23.</ref>.
 
Come [[navarco]] ha comandatocomandò una flotta tolemaica con la quale, però, fu sconfitto nella [[Battaglia di Efeso (seconda guerra siriaca)|battaglia di Efeso]], nei pressi del tempio di Afrodite, da una flotta di [[Rodi]] al comando di [[Agatostrato]]<ref>[[Polieno (retore)|Polieno]], ''Gli stratagemmi'', 5, 18 (trad. in italiano di [[Lelio Carani]], Milano: Sonzogno, 1821, p. 242 ([http://books.google.it/books?id=XoYPAAAAQAAJ&pg=PA242 Google libri])</ref>; Seibert data questo evento al [[261 a.C.]]<ref>Jakob Seibert, ''Op. cit.'', p. 61</ref>.
 
== Note ==