Liburna: differenze tra le versioni
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→Storia: Corretti errori fatti da incompetenti: con corazzate si indicano un tipo specifico di nave da guerra costruita molti secoli dopo e non è un sinonimo generico di nave da guerra. Inoltre per classe di navi si intende una serie di unità navali dello stesso tipo e tutte uguali tra loro mentre nel testo si citano tipi di navi completamente diversi. Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
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Una tale nave, usata come mercantile, poteva accogliere passeggeri, come affermato da Luciano nel dialogo del II secolo [[Gli amori (Pseudo Luciano)|Gli amori]] (§6), tradizionalmente attribuito a [[Luciano di Samosata]]: "Avevo preparato una nave veloce, il tipo di bireme utilizzato soprattutto dai Liburni del Golfo Ionio".
[[File:058_Conrad_Cichorius,_Die_Reliefs_der_Traianssäule,_Tafel_LVIII.jpg|destra|miniatura|250x250px| Bireme da guerra romane, probabilmente liburne, della flotta del Danubio durante le [[Conquista della Dacia|guerre dei Daci di Traiano]].]]
Una volta adottata la liburna, i romani procedettero ad alcuni adattamenti per migliorare l'utilizzo delle navi all'interno della loro marina. I vantaggi ottenuti dall'aggiunta di arieti e dalla protezione dai colpi delle catapulte vennero più che compensati dalla leggera perdita di velocità<ref>{{cita|Morrison e Coates, 1996|pp. 170, 317|Morrison}}.</ref>. Oltre alla costruzione, le navi richiedevano che l'unità militare romana regolare fosse semplificata per funzionare più agevolmente<ref>{{cita|Starr, 1941|p. 59|Starr}}.</ref>. Ogni nave operava come un'entità individuale, quindi l'organizzazione più complicata, normalmente utilizzata, non era necessaria. All'interno della marina c'erano probabilmente liburne di diverse dimensioni, tutte destinate a compiti specifici come il pattugliamento delle acque romane contro la pirateria<ref>{{cita|Morrison e Coates, 1996|p. 317|Morrison}}.</ref>. I romani fecero uso della liburna in particolare all'interno delle province dell'impero, dove costituivano la maggior parte delle flotte<ref>{{cita|Casson, 1971|p. 141|Casson}}.</ref><ref>{{cita|Morrison e Coates, 1996|p. 171|Morrison}}.</ref><ref name=Starr54ff/>, mentre ce ne era un piccolo numero nelle flotte di [[Ravenna]] e di [[Miseno (Bacoli)|Miseno]], dove si trovavano un gran numero di [[Illiri]], soprattutto [[Dalmazia (provincia romana)|Dalmati]], [[Liburni]] e [[Pannonia (provincia romana)|Pannonici]]. I romani utilizzarono le liburne anche nelle acque interne, come nel 69 d.C. quando alcune di esse furono dispiegate lungo il [[Po]] a [[Cremona]]<ref>{{Cita libro|autore=Fabio Romanoni|titolo=La guerra d’acqua dolce. Navi e conflitti medievali nell’Italia settentrionale|url=https://www.academia.edu/100479472/La_guerra_d_acqua_dolce_Navi_e_conflitti_medievali_nell_Italia_settentrionale|anno=2023|editore=CLUEB|città=Bologna|lingua=it|p=22|ISBN=978-88-31365-53-6}}</ref>.
A poco a poco liburna divenne un nome generico per i diversi tipi di navi romane, anche delle navi da carico della [[tarda antichità]]. [[Publio Cornelio Tacito|Tacito]] e [[Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio]] lo usavano come sinonimo della nave da battaglia. Nelle iscrizioni veniva menzionata come l'ultima di una serie di navi da guerra: ''hexeres'', ''penteres'', ''quadrieres'', ''trieres'', ''liburna''<ref>{{cita|Zaninović, 1988|pp. 43–67|Zaninović }}.</ref>.
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