Discussione:Islam: differenze tra le versioni
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a) Il sostantivo italiano per indicare chi appartenga alla religione dell'Islam (o, se si preferisce, dell'Islamismo) è, solo e soltanto, "musulmano/a/".
b) L'aggettivo italiano per indicare lo stesso devoto è "islamico/a" o, ancora, "musulmano/a" (allo stesso modo per cui "cristiano/a" può essere sostantivo e aggettivo). Da quando si è manifestato il cosiddetto "fondamentalismo islamico" è apparso con sempre maggior frequenza sulla stampa il sostantivo "Islamico/a" invece del parimenti brutto (ma almeno più sensato) "Islamista", per riferirsi a questi militanti che talora tracimano nel terrorismo. Comunque sia "Islamico" sia "Islamista" si stanno ormai affermando, e tant'è. Possiamo reclamare ma dovremo - temo - abituarci.</br>
Che senso ha allora usare "Islamico" invece di "musulmano"? Si vuole ingenerare sottilmente (se non proprio subliminalmente) l'idea che i musulmani sono tutti "Islamici" o "Islamisti"? Si sa tutto ormai (grazie, pare, ad Andreotti) sul pensare male. Non vorrei farlo anch'io ed è per questo che esorto tutti al rispetto dell'italiano e, incidentalmente, anche dei termini che ho usato. State tranquilli, sono solo uno studioso e non ho altri fini che non siano quelli della conoscenza. Ma, come sappiamo tutti, si deve stare con più di due occhi aperti.
La questione, credetemi, è assai più importante di quello che appare. Se ho commesso un peccato pensando male e non ci ho neppure indovinato chiedo a tutti perdono. Ma meglio essere molto, ma molto, cauti.--[[Utente:Cloj|Cloj]] 17:50, Lug 27, 2005 (CEST)
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