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=== L'occupazione della città ===
Ai primi di settembre D'Annunzio garantì ai [[Cospirazione|cospiratori]] che il [[7 settembre
Prima di partire, D'Annunzio informò uno dei principali sostenitori della ribellione adriatica: [[Benito Mussolini]], direttore del giornale ''[[Il Popolo d'Italia]]'' e fondatore dei [[Fasci italiani di combattimento]]<ref>Fonte: [http://www.rigocamerano.org/pstwonew.htm rigocamerano.org] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070311015337/http://www.rigocamerano.org/pstwonew.htm |data=11 marzo 2007 }}</ref>.
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[[File:Medaglia Fiume.JPG|thumb|left|upright=0.7|[[Medaglia commemorativa della spedizione di Fiume|Medaglia Commemorativa di Bronzo della Marcia di Ronchi]] (1919-1920)]]
D'Annunzio arrivò a Ronchi in compagnia di alcuni ufficiali, tra cui il tenente [[Guido Keller]], il tenente Almerigo Ongaro e l'ufficiale degli alpini Cornelio Andersen, che requisì gli autocarri per il trasporto delle truppe. Il comandante dei granatieri presenti a Ronchi, il maggiore [[Carlo Reina]]<ref name="Mulino 2012">[[Roberto Vivarelli]], Storia delle origini del fascismo, volume I, Il Mulino, 2012, pag. 563</ref> accettò di affiancare il poeta guidando una colonna ribelle a Fiume. All'alba del [[12 settembre]] [[1919]] la colonna si mise in viaggio verso Fiume. Lungo la strada si unirono [[bersaglieri]], cavalleggeri e [[Arditi]], cui si aggiunsero i volontari irredentisti di Host-Venturi<ref name="Mulino 2012"/>.
Oltrepassato il confine e ignorati i richiami alla disciplina del governatore militare [[Vittorio Emanuele Pittaluga]], D'Annunzio entrò in città acclamato dalla popolazione italiana. Nel pomeriggio lo scrittore si affacciò al palazzo del governatore e proclamò l'[[annessione]] di Fiume all'Italia.
{{citazione|Italiani di Fiume! Nel mondo folle e vile, Fiume è oggi il segno della libertà; nel mondo folle e vile vi è una sola verità: e questa è Fiume; vi è un solo amore: e questo è Fiume! Fiume è come un faro luminoso che splende in mezzo ad un mare di abiezione... Io soldato, io volontario, io mutilato di guerra, credo di interpretare la volontà di tutto il sano popolo d'Italia proclamando l'annessione di Fiume.|Dal discorso tenuto da D'Annunzio il 12 settembre dal Palazzo del Governo di Fiume}}
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