Marcel Mauss: differenze tra le versioni

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Nato in una famiglia di origini ebraiche, studiò [[filosofia]] a [[Bordeaux]], dove insegnava suo zio [[Émile Durkheim]]. Mauss però si trasferì a [[Parigi]] per iscriversi a studi di [[religione]] comparata e di [[sanscrito]].
Come tanti altri membri e collaboratori della rivista ''[[L'Année sociologique]]'', fondata nel [[1898]] da [[Émile Durkheim]], fu attratto dalle idee [[socialiste]], in particolar modo quelle esposte da [[Jean Jaurès]], un leader storico del socialismo francese.
Fu attivamente coinvolto negli eventi del [[caso Dreyfus]] accaduti in [[Francia]] nell'ultimo decennio del [[XIX secolo]], e collaborò con vari quotidiani, quali ''l'UmanitéHumanité'', e ''le Mouvement Socialiste'', in questo caso assieme, per l'ultima volta, a [[Georges Sorel]].
Gli anni della [[prima guerra mondiale]] furono particolarmente difficili per Mauss, poiché molti suoi colleghi ed amici sono deceduti, tra i quali lo stesso Durkheim. Il [[dopoguerra]] fu piuttosto gravoso a livello politico, in quanto una spinta reazionaria ha parzialmente offuscato il lavoro di Durkheim e quindi Mauss, come molti altri seguaci del maestro, si impegnò soprattutto nell'approntare istituti quali l'''Institut Français de Sociologie'' e l<nowiki>'</nowiki>''Institut d'Ethnologie'' (del quale fu segretario generale<ref name=diz>{{Cita|Dragoni, Bergia, Gottardi|p. 976|Diz}}.</ref>). Si profuse fino all'ultimo dei suoi giorni in una campagna contro l'[[antisemitismo]] e contro le [[politica razziale|politiche razziali]].