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Nel [[1649]] divenne membro della [[Corporazione di San Luca]] di [[Haarlem]]<ref name=rkd/><ref name=web/><ref name=segal/> e, fino al 21 agosto [[1652]] operò in questa città, lasciandola assieme ad alcuni colleghi per raggiungere [[Colonia (Germania)|Colonia]], come indicato nel diario<ref name=rkd/> illustrato dell'artista<ref name=web/>. Rimase in questa città fino al 23 settembre [[1652]] assieme a [[Guillam Dubois]] e al maestro [[Abraham Cuyper]], [[Dirck Helmbreker]] invece ritornò ad [[Haarlem]] dopo pochi giorni<ref name=rkd/>. Viaggiò attraverso [[Germania]] e [[Svizzera]]<ref name=segal/> con [[Cornelis Bega]] e [[Guillam Dubois]]<ref name=rkd/>. Lasciata [[Colonia (Germania)|Colonia]], passò per [[Bingen am Rhein|Bingen]] e raggiunse [[Heidelberg]], dove rimase con Dubois fino al 28 novembre [[1652]], dedicandosi soprattutto al disegno<ref name=rkd/>. Ritornato a [[Colonia (Germania)|Colonia]], fino al marzo [[1653]] lavorò, con Dubois, prima per [[Abraham Cuyper]], poi per [[Bernard Kemp]] e infine viaggiò ulteriormente lungo il [[Reno]] con Joost Boelen, calzolaio, mentre [[Guillam Dubois]] ritornò nei [[Paesi Bassi]]<ref name=rkd/>.
Nell'aprile [[1653]] con Joost Boelen raggiunse [[Francoforte sul Meno]], dove incontrò [[Cornelis Bega]]<ref name=rkd/>. Tutti e tre poi proseguirono verso la [[Svizzera]], facendo tappa a [[Heidelberg]] e [[Strasburgo]]<ref name=rkd/>. Raggiunsero infine [[Basilea]] intorno all'aprile del [[1653]] e vi rimasero fino alla primavera del [[1655]]<ref name=rkd/>. Tentarono poi di raggiungere [[Berna]], ma non poterono a causa della Guerra dei Contadini, decisero così di raggiungere la parte francese della [[Svizzera]] passando per [[Bienne|Biel]] e il [[Lago di Bienne|Lago di Biel]]<ref name=rkd/>. Nel maggio del [[1653]] lavorò a [[Yverdon-les-Bains]] per Guillaume de la Primaye, un nobile proveniente da [[Delft]] e poi a [[Ginevra]] per Marc Roset fino al settembre [[1654]], eseguendo parecchi grandi dipinti sia per la sua casa di Ginevra che per la sua casa di campagna<ref name=rkd/>. Raggiunse in seguito [[Lione]] dove rimase fino ad aprile [[1655]]<ref name=rkd/>. Dopo alcuni viaggi a [[Grenoble]], [[Chambéry]] e [[Digione]] si spostò a [[Tournon-sur-Rhône|Tournon]], dove trascorse l'inverno<ref name=rkd/>. Nell'aprile del [[1655]] ritornò a [[Ginevra]], dove rimase brevemente<ref name=rkd/>. Partì quindi per [[Parigi]], viaggiando per [[Digione]] e [[Sens]] e arrivando l'11 giugno<ref name=rkd/>. Qui lavorò presso il pittore [[Pierre Forest]] a Pont Neuf fino ad agosto e poi ritornò in patria via [[Rouen]], dove s'imbarcò, e [[Le Havre]].<ref name=rkd/>. Il primo settembre [[1655]] fu ad [[Haarlem]], dove rimase fino al [[1680]]<ref name=rkd/>. Dopo il suo ritorno realizzò un secondo volume del suo diario copiando i disegni ed aggiungendo stampe topografiche di [[Matthäus Merian|Matthäus Merian il Vecchio]] e [[Jean Boisseau]]<ref name=web/>. Riempì inoltre un quaderno con schizzi di paesaggi della valle del [[Reno]]<ref name=web/>. Nel [[1656]] sposò Anneke Jansdr de Gaver e, sei mesi dopo la sua morte avvenuta nel febbraio del 1668, Catalijntje Boekaert<ref name=web/>. In un inventario del 1668, eseguito dopo la morte della prima moglie, sono elencati undici dipinti da lui relizzati, tra cui una natura morta floreale<ref name=segal/>. Durante l'estate del [[1680]] fece numerosi viaggi recandosi, tra le altre città, a [[Leida]], [[Utrecht]], [[Gouda (Paesi Bassi)|Gouda]], [[Rotterdam]], [[Delft]] e [[L'Aia]]<ref name=rkd/>. L'8 ottobre ritornò a [[Haarlem]]<ref name=rkd/>. Nell'inventario eseguito dopo la sua morte sono elencati dodici nature morte floreali, di cui una eseguita da van der Vinne stesso<ref name=segal/>. Attualmente è nota solo una natura norta floreale attribuita a lui: un dipinto eseguito al'esterno della Rechtbank Noord-Holland raffigurante passiflore ed altri fiori in una nicchia<ref name=segal/>. Tuttavia è più probabile che tale opera sia stata realizzata da suo nipote [[Vincent Laurensz van der Vinne II]], che era più propriamente un decoratore<ref name=segal/>. <br>
Realizzò opere di svariati soggetti, tra cui dipinti di genere, paesaggi, in particolare invernali, vedute di città, [[natura morta|nature morte]], [[ritratto|ritratti]], architetture, vanitas, allegorie e dipinti floreali<ref name=rkd/>. I disegni effettuati durante il suo viaggio furono la base a partire da cui realizzò vedute di città con penna e inchiostro grigio<ref name=web/>. Ricevette commissioni anche per affrescare soffitti e dipingere insegne<ref name=web/>. È noto soprattutto per le sue [[vanitas]], come ad esempio la ''Vanitas con una corona reale''<ref name=web2>[https://www.wga.hu/html/v/vinne/vincent/vanitas.html Vanitas con una corona reale]</ref>. In questo tipo di dipinto ricorre anche il tema del martirio di [[Carlo I d'Inghilterra|Carlo I]], in cui il re inglese compare in un ritratto<ref name=helmer>[https://www.google.it/books/edition/The_Royalist_Republic/QZqiBQAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=Vincent+van+der+Vinne&pg=PA142&printsec=frontcover the Royalist Republic]</ref> (vedi ''Vanitas con una stampa del ritratto di Carlo I e una corona rovesciata''<ref>[https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Vincent_Laurentsz._van_der_Vinne_I_(1628-1702)_-_Still_Life_with_a_Print_of_King_Charles_I_and_an_Upturned_Crown_-_515532_-_National_Trust.jpg Vanitas con una stampa del ritratto di Carlo I e una corona rovesciata - Commons]</ref>). <br>
Subì la sua influenza [[Pieter van Eijse]]<ref name=rkd/>.
Fu suo allievo il figlio [[Laurens van der Vinne I]]<ref name=rkd/>.