Beacon Explorer B: differenze tra le versioni
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== Obbiettivi ==
Nel dettaglio, lo scopo principale della missione del Beacon Explorer B era quello di realizzare osservazioni su scala mondiale del [[Total Electron Content|contenuto totale di elettroni]] tra la superficie terrestre e la posizione del satellite stesso. Un altro scopo era invece quello di sperimentare l'utilizzo di un [[magnetometro]] a tre assi e di sensori solari per ricevere informazioni sul [[periodo di rotazione]] del satellite e sul suo controllo d'assetto.
== Struttura ==
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Il Beacon Explorer B fu lanciato il 10 ottobre 1964 dalla [[Vandenberg Air Force Base|base aerea Vandenberg]] grazie a un [[Famiglia di lanciatori Scout|razzo vettore Scout X4]].<ref name="gunter-scout"/>
Una volta messo in orbita, in particolare in un'[[orbita terrestre bassa]], il satellite era inizialmente stabilizzato utilizzando la tecnica di [[stabilizzazione di spin]], una tecnica di stabilizzazione passiva nella quale l'intero veicolo ruota su se stesso in modo che il suo vettore di [[momento angolare]] rimanga pressoché fissato nello spazio inerziale.<ref name="ciani">{{Cita web|url=https://www2.units.it/atmocube/theses/controllo_assetto_Ciani.pdf|formato=pdf|p=14|accesso=23 gennaio 2018|nome=Manuela|cognome=Ciani|titolo=Studio del sistema di assetto del satellite AtmoCube tramite attuatori magnetici|editore=Università degli studi di Trieste|data=2003|dataarchivio=1 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171201045625/https://www2.units.it/atmocube/theses/controllo_assetto_Ciani.pdf|urlmorto=sì}}</ref> Il movimento di rotazione è stabile se il
satellite gira attorno all'asse che ha momento d'inerzia massimo.<ref name="ciani"/> Con l'apertura dei pannelli solari, il satellite fu decentrato dal suo asse di rotazione, la seguente ristabilizzazione orientò l'asse di simmetria del satellite con il campo magnetico locale per mezzo di una barra magnetica piuttosto potente e di assi di smorzamento. Come detto, le informazioni sulla frequenza di rotazione del satellite e sul suo assetto venivano ottenute grazie a sensori solari e a un magnetometro a tre assi.<ref>{{Cita libro|nome=Ludwig |cognome= Combrinck|anno=2010|titolo=Sciences of Geodesy|editore=Springer-Verlag}}</ref>
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