Aniello Falcone: differenze tra le versioni

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I più importanti collezionisti del tempo richiedevano le sue opere, come i Caracciolo principi d'Avellino, Ferrante Spinelli principe di Tarsia, Cesare Firrao principe di Sant'Agata e [[Gaspare Roomer]].
Quest' ultimo, tra i più importanti mecenati e collezionisti d'arte, nel 1647 commissionò al pittore gli affreschi nella sua villa di Napoli, per la quale eseguì un'ampia scena di Battaglia e Storie sulla vita di Mosè (questi lavori di fatto costituiscono l'unico ciclo di affreschi completo superstite dell'artista).
Non mancano tra i suoi lavori, dipinti raffiguranti ''sante immagini'' e nature morte:
* la tela ''"Ester e Mardocheo"'', conservata nella sacrestia della Collegiata Santa Maria delle Grazie ([[Lecce]]), inizialmente fu attribuita ad un ignoto pittore del Seicento napoletano, ma di recente è stata riattribuita ad Aniello Falcone.
* nel 1640 affresca la cappella di Sant' Agata a [[San Paolo Maggiore]]