Arduino d'Ivrea: differenze tra le versioni

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Una così ampia diffusione di manifestazioni folcloristiche (che coinvolgono amministrazioni locali, associazioni e gruppi in costume) va spiegata facendo riferimento a quella che è stata nel tempo la costruzione del mito di Arduino.
La genesi del mito (dopo secoli di '' damnatio memoriae'') è da collocarsi verso il XIV secolo quando i "conti del Canavese" - vale a dire i [[Valperga (famiglia)|conti di Valperga]], di San Martino ed altri - rivendicarono, per ragioni di prestigio e di legittimazione dei loro domini, una discendenza da Arduino, ultimo signore della marca d'Ivrea<ref>F. Quaccia, ''Genesi e prime testimonianze del mito arduinico'', in {{cita|''Arduino mille anni dopo. Un re tra mito e storia''|pp. 26-42}}.</ref>.
 
Consolidatosi nel [[Canavese]] il dominio dei Savoia, con la storiografia del [[XVII secolo]], più attenta alla autorevolezza delle fonti, le ragioni per sviluppare il mito di Arduino sono quelle di "ricordare che principi italiani avevano dal Piemonte retto legittimamente gran parte dell'Italia settentrionale"<ref>{{cita libro|Aldo|Garosci|Storiografia piemontese tra il Cinque e il Settecento|1971|Tirrenia-Stampatori|Torino|p=229}},</ref>. Arduino diventa così l'indomito combattente che si oppose ed osò sfidare l'imperatore germanico.