Politeismo: differenze tra le versioni
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Nella storia delle religioni del [[XIX secolo]], in particolare nella scuola [[Evoluzionismo (scienze etno-antropologiche)|evoluzionistica]], il politeismo è stato considerato come preceduto da forme di religiosità arcaica che si esprimevano non nei confronti di divinità, ma verso oggetti inanimati ([[feticismo]]) o generici spiriti ([[animismo]]) o demoni ([[polidemonismo]])<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/polidemonismo/ Cfr. Enciclopedia Treccani]</ref>, ma anche [[totem]] ([[totemismo]]), o forze impersonali ([[mana]], [[preanimismo]])<ref>Il preanimismo secondo [[Edward Burnett Tylor]] ([[1832]]-[[1917]]) rappresenterebbe una primissima fase dell'evoluzione religiosa, dove prima ancora della personalizzazione di forze soprannaturali, come si ritrova nell'animismo, l'uomo attribuiva valore religioso a indefinite energie impersonali.</ref> oppure con la costruzione di una religiosità fondata su riti magici ([[magia|dinamismo magicorituale]])<ref>Raffaele Pettazzoni, Goffredo Coppola, Guido Calogero, [http://www.treccani.it/enciclopedia/politeismo_(Enciclopedia-Italiana)/ ''Politeismo''], Enciclopedia Italiana (1935)</ref>. Solo con il progresso della civiltà sarebbe sorto il politeismo come culto di esseri divini per lo più in forme [[antropomorfismo|antropomorfe]].
La teoria elaborata dalla "scuola dell'
Rispetto alle altre forme religiose pluraliste, con il politeismo si afferma l'esigenza di una maggiore caratterizzazione e precisione dell'entità spirituale, tale che ciascuna divinità si riferisca a un particolare aspetto del mondo terreno e che sia collegata ad altre divinità, in modo da costituire un universo personificato quanto più collegato e ordinato, così che tramite il culto, il credente possa entrare in contatto con esso. Il politeismo si diffonderebbe dunque in quelle società organizzate che si esprimono in diversi campi dì azione che necessitano di essere armonicamente organizzati.
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