Robert Charroux: differenze tra le versioni
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===Charroux e Rennes-le-Château===
[[File:France - Aude - Rennes le Château.jpg|thumb|200px|[[Rennes-le-Château]], la Torre di Magdala costruita da [[Bérenger Saunière|Saunière]]]]
Robert Charroux inoltre sviluppò un interesse attivo nella ricerca del presunto tesoro di [[Rennes-le-Château]], seguendo le affermazioni fatte da [[Noël Corbu]] sulla stampa locale nel 1956 e le tracce delle spedizioni naziste dell'[[Ahnenerbe]], poi riprese da [[Pierre Plantard]] con la vicenda fraudolenta del [[Priorato di Sion]], secondo cui il tesoro, per alcuni legato alla leggenda del [[Santo Graal]] e al mito dei [[Catarismo|catari]] ([[Gnosticismo|gnostici]] [[Gnosticismo cristiano|cristiani]] medievali), fu scoperto dal parroco [[Bérenger Saunière]] nel tardo [[XIX secolo]]]. Nel 1958, con sua moglie Yvette e con Denise Carvenne, membro del "Treasure Seekers' Club" (da lui fondato nel 1951), Charroux esplorò il suolo del piccolo villaggio e la chiesa parrocchiale di santa [[Maria Maddalena]] usando un [[metal detector]]. Charroux realizzò su questa attività un opuscolo intitolato ''L'ébouriffante histoire du curé aux milliards'' che fu citato nei giornali francesi del periodo<ref>Pierre Jarnac, "Histoire du Trésor de Rennes-le-Château "(L'Association pour le développement de la lecture, 1985; ristampato da Editions Bélisane: Nice, 1998).</ref>, e sarà seguita dall'opera di [[Gérard de Sède]]. Charroux pubblicò nel [[1962]] ''Trésors du monde'', dove parlava ampiamente della vicenda. Dopo la morte di Charroux, assieme agli scritti di Plantard e Sède, il saggio fu una delle basi del "mito" moderno di Rennes-le-Château in epoca successiva a livello popolare. Rennes-le-Château divenne poi universalmente nota col saggio ''[[Il santo Graal (saggio)|Il santo Graal]]'' ([[1982]]) e con le polemiche in margine al romanzo di [[Dan Brown]] ''[[Il codice da Vinci]]'' ([[2003]]).
== Opere ==
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