Impero sasanide: differenze tra le versioni

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La [[storia della Persia]] sasanide incominciò con [[Ardashir I]] che, dopo avere deposto l'ultimo [[Arsacidi di Partia|arsacide]] [[Vologase VI]], diventò [[Scià|Šāhanšāh]] nel 224 e si concluse con [[Yazdgard III]] nel 651, quando la conquista araba mise fine all'indipendenza persiana.
 
Alle porte del [[III secolo]], le province dell'OmperoImpero partico costituivano dei regni quasi autonomi dal potere degli [[Arsacidi di Partia|Arsacidi]] e la Persia, su cui regnava Gocir, era uno di questi. Papak, signore di Stakhr la cui condizione era quella di [[vassallo]], approfittando della guerra dinastica scoppiata tra l'arsacide [[Vologase VI]] e suo fratello [[Artabano IV]], si ribellò a Gocir e si proclamò re di Persia.
 
Ardašir proclamò la sua dinastia erede di quella [[dinastia achemenide|achemenide]] e operò per annullare le influenze culturali [[Ellenismo|ellenistiche]] e ristabilire le antiche tradizioni della cultura persiana. Lo [[zoroastrismo]] divenne religione di Stato e i [[Magi (zoroastrismo)|magi]], ossia il clero [[zoroastrismo|zoroastriano]], acquisirono grandi privilegi e potere. Ardašir rivendicò anche la sovranità su tutti i territori degli [[dinastia achemenide|Achemenidi]], comprese [[Armenia]] e [[Mesopotamia]], arrivando fatalmente allo scontro con l'[[Impero romano]].