Impero sasanide: differenze tra le versioni
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[[File:Sassanid Empire 620.png|miniatura|L'Impero sasanide al suo apogeo.]]
Alla morte di Cosroe I, salì al trono [[Ormisda IV]] (579-590). La guerra con i Bizantini continuò fino a quando il generale [[Bahram Chobin]], messo da parte e umiliato da Ormisda, organizzò una rivolta nel 589.<ref name="dar3133">{{cita|Daryaee (2009)|pp. 31-33}}.</ref> L'anno successivo Ormisda venne assassinato e gli successe al trono il figlio [[Cosroe II]] (590-628), ma il cambio di re non riuscì a placare l'ira di Bahram, che sconfisse Cosroe, costringendolo a rifugiarsi in territorio bizantino e salendo al trono come Bahram VI. Con l'aiuto di truppe fornitegli dall'imperatore bizantino [[Maurizio (imperatore)|Maurizio]] (582-602) Cosroe II riuscì a ottenere una vittoria decisiva sull'esercito di Bahram a [[Gazaca|Ganzak]] (591), riuscendo così a ritornare al potere.<ref name="dar3133"/> In cambio dell'aiuto di Maurizio, Cosroe dovette cedere ai Bizantini tutti i territori occupati dai persiani durante la guerra, l'[[Armenia]] e l'[[Regno di Iberia|Iberia orientale]]. La nuova pace permise a entrambi gli imperi di occuparsi degli altri fronti: Cosroe espanse la frontiera orientale dell'Impero sasanide, mentre Maurizio ripristinò il controllo bizantino, minacciato da [[Slavi]]
Quando Maurizio venne deposto e ucciso dall'usurpatore [[Foca (imperatore)|Foca]] (602-610) nel 602 Cosroe II usò l'omicidio del suo benefattore come pretesto per incominciare una nuova invasione. Approfittando della guerra civile a Bisanzio, Cosroe II conquistò la [[Siria]] e [[Antiochia di Siria|Antiochia]] nel 611.<ref name="dar33">{{cita|Daryaee (2009)|p. 33}}.</ref> Nel 613 i Bizantini, guidati dall'imperatore Eraclio (610-641), contrattaccarono ma furono sconfitti presso Antiochia dai generali sasanidi [[Shahvaraz]] e [[Shahin]]. [[Gerusalemme]] cadde nel 614, [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]] nel 619 e il resto dell'[[Egitto]] nel 621. Il sogno sasanide di restaurare l'[[
=== Declino e caduta (622-651) ===
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