Sherlock Holmes - Chapter One: differenze tra le versioni

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Dopo che Sherlock ha risolto e chiuso il caso dell'omicidio a Villa Manchios, l'agente Harvey Oswald gli fornisce l'ultima informazione necessaria per la sua indagine sulla morte della madre, e torna alla villa dopo una breve discussione sull'[[etica]] con Vogel.
 
In un flashback con climax crescente, Sherlock, nel giardino posteriore della magione, ricorda il tragico evento: quando aveva dieci anni, nel mattino del 9 aprile 1869, dopo la sfuriata iniziale della madre con il dottor Richter e avendo sentito di nascosto suo fratello che minacciò il medico, accompagnò sua madre malata a fare un giro nelproprio giardino posteriore. A un certo punto Violet chiese al figlio di chiamare il padre, ma lui le ricordò che Siger era deceduto da alcuni anni ormai, il che scatenò l'ennesimo attacco di rabbia della madre, la quale tentò di annegare il piccolo Sherlock nello stagno lì vicino (motivo per cui Sherlock soffre di grave [[Idrofobia (paura)|idrofobia]]). Quando riaprì gli occhi, il bambino vide suo fratello che aggrediva il dottor Richter, in quel momento vicino alla donna da poco morta. L'ultima deduzione dipende dalle conclusioni che i giocatori vogliono trarre: se si ritiene che sia stato Jon (che aveva suggerito di agire in quel modo) oppure Sherlock (con l'inconsapevole incoraggiamento di Jon), il quale trafficò con le medicine che usava la madre, si può concludere che Violet ebbe una terribile [[reazione allergica]], morendo nonostante il dottor Richter avesse cercato di salvarla con una [[tracheotomia]]. Se invece si crede possa essere stato il dottor Richter a ucciderla volontariamente o non intenzionalmente, il risultato delle deduzioni è che è possibile avesse praticato un'[[eutanasia]] sulla povera Violet, e Mycroft era accorso per arrestarlo tenendolo sotto tiro con una pistola. A prescindere dalla scelta fatta, comunque Sherlock aggredirà Jon accusandolo di aver sempre saputo la verità e averglielo tenuto nascosto, e poi si ripresenta Mycroft per affrontare suo fratello minore, sotto shock e devastato dai ricordi recuperati. Sherlock e Jon si diranno addio in modo amaro o tragico, a seconda della conclusione deduttiva, per esempio Sherlock "ucciderà" Jon in senso figurato puntandogli la pistola contro, oppure sarà deciso ad autodenunciarsi per senso di giustizia e dovere, o ancora sarà sul punto di sparare a Mycroft, se non abbracciarlo ricongiungendosi con lui. Alla fine della discussione, Jon sparisce nel nulla, lasciando Sherlock con la mente devastata, in quanto per tutti questi anni ha parlato da solo e non lo aveva mai realizzato, con la possibilità che la malattia mentale della madre possa essere [[genetica]] e quindi trasmessa anche a lui.
 
Dando un ultimo addio a sua madre nel cimitero, Sherlock affronta Vogel, che ha capito essere Klaus Richter, il fratellastro disperso di Otto Richter. Sebbene il giovane detective si mostri alquanto ostile nei suoi confronti, Vogel sostiene che spronandolo a fronteggiare il suo passato, ha reso Sherlock da [[Sisifo]] a [[Ramses II|Osimandia]], dandogli la possibilità di mettere da parte le sue ossessioni e fargli capire com'è il mondo, e regalandogli un [[Pittura|quadro]] con un suo ritratto con l'aspetto di un [[Pazzia|paziente da manicomio]]. Alla fine, in base a quel che Sherlock sceglierà, lascia per sempre Cordona per la morte di sua madre, per [[esilio]] a causa della sua autodenuncia e un breve periodo passato in prigione – rilasciato grazie all'intercessione di Mycroft, oppure perché ormai annoiato dall'isola.