San Vincenzo (Genova): differenze tra le versioni

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=== L'Ottocento ===
[[File:Genova, ex Manicomio nel Sestiere di S. Vincenzo (11025217406).jpg|miniatura|Genova, ex Manicomio nel Sestiere di S. Vincenzo]]
Pur inglobato entro la cerchia muraria, il quartiere fino al [[XIX secolo]] non ebbe a subire cambiamenti significativi. Il principale insediamento abitativo rimase quello lungo la via principale, mentre il resto della piana ebbe una destinazione soprattutto agricola, con poche modeste abitazioni che si estendevano fino al colle di Carignano. L'unico edificio di qualche rilevanza nella zona detta "Abrara"<ref>Toponimo derivato da un termine [[longobardi|longobardo]] che indicava un terreno suburbano coltivato a prato ({{collegamento interrotto|1=[http://www.treccani.it/vocabolario/braida/). Braida in Vocabolario – Treccani] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>{{citazione|''I genovesi a indicar questi luoghi usavano ed usano dire ''in a brea'' (nella braida), e male italianizzarono i moderni scrivendola contrada di ''Abrara''.''|[[Federico Alizeri]], "Guida artistica per la città di Genova", 1846}}</ref> (attuale via Cesarea e strade limitrofe) era l'antica chiesa di “S. Martino de via“, in seguito S. Maria della Pace, che sarebbe stata poi demolita per fare spazio all'ampliamento urbanistico di fine secolo.