Pegli: differenze tra le versioni
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==== Il secondo dopoguerra ====
È stato però nel [[secondo dopoguerra]] che uno sviluppo industriale incontrollato, in netta contrapposizione con la crescita equilibrata della prima industrializzazione, ha mutato radicalmente il volto della zona orientale del quartiere. In breve tempo nell'area di Multedo sorsero il [[Porto Petroli di Genova]], inaugurato nel 1963, vari insediamenti [[industria]]li e depositi [[petrolio|petroliferi]].<ref name="sagep"/> Gli insediamenti petroliferi (porto petroli e depositi) sono stati nel tempo causa di tragici incidenti, il più grave dei quali avvenne il 12 luglio 1981, quando si contarono sette morti e numerosi feriti per l'esplosione della [[petroliera]] giapponese ''Hakuyoh Maru'', colpita da un [[fulmine]] mentre era attraccata nel porto petroli.<ref>[http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=14&id=116915 Senato della repubblica - Interrogazione del 28 settembre 2004] (sen. [[Francesco Martone]]) in merito alla pericolosità degli impianti petroliferi di Multedo</ref><ref>[http://www.hazardouscargo.com/content/30-years-ago-17 L'incidente della Hakuyoh Maru sul sito www.hazardouscargo.com (in inglese)] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141024103922/http://www.hazardouscargo.com/content/30-years-ago-17 |data=24 ottobre 2014 }}</ref><ref>
L'industrializzazione non ha toccato in modo significativo il centro di Pegli ed il litorale antistante, mentre a levante della foce del Varenna è sopravvissuto solo breve un tratto di [[spiaggia]], compromessa però dalla presenza del vicino porto petroli e della pista dell'[[Aeroporto di Genova-Sestri|aeroporto "Cristoforo Colombo"]], protesa sulla penisola artificiale che chiude a mare l'area del porto petroli.
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{{vedi anche|Villa Durazzo-Pallavicini|Giardino botanico Clelia Durazzo Grimaldi}}
[[File:Facciata Villa Pallavicini.JPG|miniatura|sinistra|Villa Durazzo-Pallavicini]]
La villa Durazzo Pallavicini, con il suo parco romantico, è uno dei monumenti più significativi di Pegli. Oggi di proprietà del comune di Genova, è sede del [[museo di archeologia ligure]]. È corredata da un grande [[giardino|parco]], tra i maggiori giardini storici a livello europeo. La villa sorge in posizione dominante sulla collina di San Martino, ma l'ingresso al complesso si trova accanto alla [[Stazione di Genova Pegli|stazione ferroviaria]].<ref name="fosca">
Villa e parco nelle forme attuali risalgono alla metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]], ma il complesso ha le sue origini da un palazzo di villa settecentesco della [[Grimaldi (famiglia)|famiglia Grimaldi]], completamente ristrutturato da [[Michele Canzio]] tra il 1840 e il 1846 per [[Ignazio Alessandro Pallavicini]], lontano nipote di Clelia Durazzo.<ref name="fosca"/>
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Il percorso ideato dal Canzio si presta anche ad un'interpretazione in chiave [[Massoneria|massonico]]-[[esoterismo|esoterica]], ispirata dalle idee massoniche del marchese Pallavicini, sebbene mai apertamente dichiarate.<ref name="fosca"/>
<ref>[http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2014/01/25/AQ47aMcB-cantieri_pallavicini_massoneria.shtml "Durazzo Pallavicini, una villa tra massoneria e cantieri"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160820105947/http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2014/01/25/AQ47aMcB-cantieri_pallavicini_massoneria.shtml |date=20 agosto 2016 }}, articolo su [[Il Secolo XIX]] del 25 gennaio 2014</ref>
Il parco include al suo interno il giardino botanico intitolato a [[Clelia Durazzo]], che ospita collezioni di piante esotiche ed autoctone disposte secondo un itinerario didattico, di grande interesse sia per gli studiosi che per i semplici visitatori.<ref name="TCI"/><ref name="cultura"/> Il giardino si estende su {{M|4500|u=m²}} e vi sono esposte circa {{formatnum:1500}} specie vegetali. Voluto nel 1794 da Clelia Durazzo, [[botanica]] di fama internazionale, dal 1928, quando l'intero complesso passò al comune di Genova, fu utilizzato come [[vivaismo|vivaio]] e riqualificato solo a partire dagli [[anni 1980|anni ottanta]], quando le collezioni vennero notevolmente accresciute. Nel 1992 fu aperto a visite a carattere didattico e divulgativo, riorganizzandolo completamente in tale prospettiva.<ref name="cultura"/>
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{{vedi anche|Villa Doria Centurione}}
[[File:Pegli Piazza Bonavino.jpg|miniatura|Villa Doria Centurione, il prospetto principale visto da piazza Bonavino]]
La villa Doria Centurione, tipico esempio di [[architettura manierista]] pre-alessiana, fu costruita nel 1540 per il banchiere [[Adamo Centurione]]. Intorno al 1580 divenne proprietà del nipote [[Gianandrea Doria|Giovanni Andrea Doria]] che tra il 1590 e il 1592 la fece ristrutturare ed ampliare da [[Andrea Ceresola]], detto "il Vannone".<ref name="TCI"/><ref name="doria1">[http://www.pegli.com/mus_index.php Storia della villa Doria Centurione su www.pegli.com] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160206113724/http://www.pegli.com/mus_index.php |date=6 febbraio 2016 }}, basata su documentazione dei "Musei Civici di Genova" (16 dicembre 2004)</ref>
Rimasta di proprietà della famiglia Doria (ramo [[Doria Landi Pamphili|Doria Pamphilj]]) fino al 1908, dopo alcuni passaggi di proprietà nel 1926 passò al comune Genova. Nel 1930 divenne sede del Civico Museo Navale e succursale del [[liceo classico]] "Giuseppe Mazzini".<ref name="doria1"/><ref name="doria2">[http://www.museidigenova.it/it/content/la-villa-doria-centurione-e-la-torre Villa Doria Centurione sul sito www.museidigenova.it]</ref> Nei primi [[anni 2000|anni duemila]] prima la villa e poi il parco sono stati interessati da lavori di recupero terminati nel 2015.
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All'interno sono conservati notevoli [[affresco|affreschi]] [[XVI secolo|cinquecenteschi]] di [[Nicolosio Granello]] e [[Ottavio Semino]] e quelli di [[Lazzaro Tavarone]], realizzati nell'ultimo decennio dello stesso secolo durante i lavori di ampliamento della villa.<ref name="fosca"/>
Nel vasto parco, oggi pubblico, si trova un laghetto artificiale con al centro un isolotto, un'"isola fatata" da raggiungere in barca, realizzata da [[Galeazzo Alessi]] per il Centurione.<ref name="doria2"/><ref name=heritage>
====== Museo navale ======
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{{Vedi anche|Villa Lomellini Rostan}}
[[File:Genova Multedo villa Rostan.jpg|miniatura|sinistra|upright=1.2|La villa Lomellini Rostan]]
La [[villa Lomellini Rostan]] insieme con la chiesa di Monte Oliveto connota con la sua presenza il nucleo abitato di Multedo. Situata a poca distanza dal [[Varenna (torrente)|torrente Varenna]], fu costruita nel [[XVI secolo]] dalla [[Lomellini (famiglia)|famiglia Lomellini]] e restaurata nel [[XVIII secolo|Settecento]] da [[Agostino Lomellini]], politico e letterato, [[Doge (Repubblica di Genova)|doge]] dal 1760 al 1762; dopo il suo ritiro dalla vita politica, nel 1784, Agostino Lomellini incaricò [[Emanuele Andrea Tagliafichi]] della progettazione del [[giardino all'inglese]], che divenne uno dei più belli e ammirati d'Europa<ref name="TCI"/><ref name="rostan">
Passata per via ereditaria alla famiglia Rostan, nel corso dell'[[XIX secolo|Ottocento]] la villa divenne un importante punto di riferimento culturale, ospitando illustri personalità di tutta l'[[Europa]], come ricordato da una [[epigrafe|targa]] all'ingresso.<ref name="sagep"/><ref name="rostan"/> Sempre per via ereditaria, passò alla famiglia Reggio. Conserva al suo interno un ciclo di [[affresco|affreschi]] di [[Bernardo Castello]]. Il giardino disegnato dal Tagliafichi è invece scomparso nella seconda metà del [[XX secolo|Novecento]], quando parte di esso fu trasformato in un [[campo da calcio]] e il resto sacrificato per la realizzazione di depositi petroliferi e dello svincolo di Pegli dell'[[Autostrada A10 (Italia)|autostrada A10]].<ref name="TCI"/><ref name="rostan"/> Tuttora di proprietà dei marchesi Reggio, dal 2005 ospita la sede sociale del [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa CFC]] che già da molti anni utilizzava il campo sportivo, intitolato al [[papa Pio XII]], come sede di allenamento.<ref name="rostan"/> Dallo stesso anno il complesso sportivo è intitolato a [[Gianluca Signorini]], storico capitano della società, prematuramente scomparso nel 2002 a soli 42 anni.
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