Viaggio al termine della notte: differenze tra le versioni

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'''''Viaggio al termine della notte''''' (''Voyage au bout de la nuit'') è il primo [[romanzo]] di [[Louis-Ferdinand Céline]], pubblicato nel [[1932]].
 
== Trama ==
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== Contenuto ==
Come il titolo stesso suggerisce, ''Voyage au bout de la nuit'' è un cupo, [[nichilismo|nichilistico]] romanzo in cui si mescolano [[misantropia]] e [[cinismo]]. Il titolo deriva da una strofa di una canzone cantata dall'ufficiale svizzero Thomas Legler: «''Notre vie est un voyage / Dans l'Hiver et dans la Nuit /Nous cherchons notre passage / Dans le Ciel où rien ne luit''» (La nostra vita è un viaggio / in Inverno e nella Notte / noi cerchiamo il nostro passaggio / in un Cielo senza luce»), datata 1793 e posta ada esergo del romanzo,<ref>A suo dire a capo delle [[guardie svizzere]] di [[Luigi XVI di Francia|Luigi XVI]] durante [[Giornata del 10 agosto 1792|l'assalto alle Tuileries]]; in realtà, Legler era nato nel 1782 e cantò quella canzone (frutto della musica di Friedrich Wilke e del testo di Karl Ludwig Giesecke {{cita web|url=https://www.aphorismen.de/suche?f_autor=3930_Karl+Ludwig+Giesecke|titolo=''Die Nachtreise'', testo utilizzato nel "Canto della Beresina"|accesso=22 agosto}}</ref> mentre era al servizio di [[Napoleone Bonaparte]], durante la [[battaglia della Beresina]] (''Beresinalied'': ''Unser Leben gleicht der Reise / Eines Wandres in der Nacht / Jeder hat in seinem Gleise / Etwas, das ihm Kummer macht'' - La nostra vita è come un viaggio / di un viandante nella notte / ognuno ha nel suo cammino / qualcosa che gli dà pena).
 
Céline esprime un [[pessimismo]] pressoché inconsolabile sulla natura umana, sulle istituzioni umane, sulla società e sulla vita in generale. Verso la fine del libro, il narratore Bardamu, che sta lavorando in un manicomio, sottolinea:{{quote|[Pensandoci adesso, a tutti i matti che ho conosciuto dal vecchio Baryton], non posso fare a meno di dubitare che esistano altre autentiche realizzazioni del nostro io più profondo, che non siano la guerra e la malattia, questi due infiniti dell'incubo.|Voyage au bout de la nuit - Paris: Folio plus classiques, 2006, p. 442;{{Cita libro|titolo=Viaggio al termine della notte. Romanzo|altri=traduzione e note di [[Ernesto Ferrero]]|edizione=Collana Scrittori di tutto il mondo|editore=Corbaccio|città=Milano|p=459}}|...je ne peux m'empêcher de mettre en doute qu'il existe d'autres véritables réalisations de nos profonds tempéraments que la guerre et la maladie, ces deux infinis du cauchemar.|lingua=fr}}
 
== Stile ==
Da un punto di vista letterario, il primo romanzo di Céline è notevole per un nuovo stile che sembra riflettere il carattere dei discutibili protagonisti e che avrebbe esercitato una considerevole influenza sulla [[letteratura francese]] successiva. Céline fa ampio uso di [[Ellissi temporale|ellissi]], [[iperbole (figura retorica)|iperboli]] e parole [[gergo|gergali]]. L'opera godette di successo popolare e una larga approvazione da parte della critica quando fu pubblicata, nell'ottobre del [[1932]], tanto che [[Albert Thibaudet]], forse il più grande critico francese di quegli anni, disse che nel gennaio del [[1933]] il romanzo di Céline era un comune argomento di conversazione serale. Anche [[Simone de Beauvoir]] racconta che in quell'inverno 1932-33 lei e [[Jean-Paul Sartre|Sartre]] impararono a memoria interi brani del romanzo, e che Sartre ne aveva fatto un modello. Un'ammirazione che si trasformò in condanna alla fine della guerra, nell'articolo ''Portrait de l'antisémite'' (Ritratto dell'antisemita) su ''[[Les Temps Modernes]]'' del dicembre 1945, dichiarando, tra l'altro, che l'autore del ''Voyage'' si era venduto ai nazisti.<ref>Ernesto Ferrero ''Céline, ovvero lo scandalo di un secolo'', postfazione a: {{Cita libro|titolo=Viaggio al termine della notte. Romanzo|url=https://archive.org/details/viaggioaltermine0000celi|altri=traduzione e note di [[Ernesto Ferrero]]|edizione=Collana Scrittori di tutto il mondo|editore=Corbaccio|città=Milano|anno=1992|pp=[https://archive.org/details/viaggioaltermine0000celi/page/555 555]-572|isbn=88-7972-017-1}}</ref>
 
== Storia editoriale ==
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Il romanzo, che l'autore volle dedicare a [[Elizabeth Craig]], ballerina statunitense di cui era innamorato e con la quale ebbe una storia intensa e travagliata, venne mandato a [[Gallimard]] e a [[Robert Denoël]]. I lettori del primo editore esitarono. [[Benjamin Crémieux]] scrisse in una nota: "Romanzo [[comunismo|comunista]] contenente episodi di guerra raccontati molto bene. Scritto in francese [[argot]]ico un poco esasperante, ma in generale con molta ''verve''. Bisognerebbe tagliarlo."<ref>Citato in [[Henri Godard]], ''Céline'', Gallimard, Paris 2011, p. 153.</ref> Il secondo editore invece reagì subito con entusiasmo, ma Céline aveva mandato il dattiloscritto senza mettere il proprio indirizzo e Denoël non sapeva a chi rivolgersi per rintracciare l'autore. Contattò allora l'ufficio della dattilografa che aveva messo il proprio timbro sulla busta. Riuscì a trovare l'autore e gli fece firmare un contratto al limite della legalità: verrà infatti pagata la sua percentuale solo a partire dalle {{formatnum:4000}} copie vendute. Céline accettò ma impose che non venisse cambiata una sola sillaba di quel che aveva scritto.
 
Ufficialmente il libro uscì il 17 ottobre [[1932]], ma qualche copia era già stata distribuita ai possibili recensori<ref>Frédéric Vitoux, ''La vie de Céline'', Gallimard, Paris 2005, p. 375.</ref>. All'inizio ne vennero stampate {{formatnum:3000}} copie. Nessuno poteva immaginare che da allora non sarebbe più uscito di stampa né che il titolo sarebbe passato a Gallimard, che aveva esitato. Intanto, l'anno della pubblicazione venne mandato al [[Premio Goncourt]], ma non vinse.
 
L'opera è stata tradotta in italiano nel 1933<ref>Finito di stampare il 31 maggio 1933.</ref> da [[Alex Alexis]] (pseudonimo di Luigi Alessio), collaboratore di [[Gian Dàuli]] (pseudonimo di Giuseppe Ugo Nalato), direttore editoriale della [[Corbaccio]]. Dopo molte ristampe, la stessa casa editrice, che ha assunto a volte negli anni anche il nome Dall'Oglio, l'ha ripubblicata nel [[1992]] in nuova traduzione, con note e postfazione di [[Ernesto Ferrero]].
 
Nel 2014 la casa editrice Les Éditions des Saintes Pères ha pubblicato, in copie limitate, il manoscritto del ''Voyage'', che era scomparso nel 1943, e che era stato acquistato dalla [[Bibliothèque nationale de France]] nel 2001.<ref>{{cita web|url= https://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/05_Maggio/15/celine.shtml|titolo=All'asta il ''Viaggio'' di Céline: 4 miliardi|data=15 maggio 2001|accesso=18 agosto 2021}}</ref> Nel manoscritto non comparivano né la dedica ada Elizabeth Craig, né la prima parte dell'esergo, la canzone delle guardie svizzere. Inoltre, si scopre che l'incipit, originariamente, non era ''Ça a débuté comme ça'', bensì ''Ça a commencé comme ça''. Ma l'aspetto più interessante è costituito dal cambiamento di prospettiva dell'"io narrante". Inizialmente non si trattava di Bardamu, bensì di Arthur Ganate, l'amico conformista di Bardamu, incontrato all'inizio del romanzo.<ref>{{cita web|url=https://bibliobs.nouvelobs.com/actualites/20121212.OBS2305/celine-a-t-il-vraiment-debute-comme-ca.html|sito=bibliobs.nouvelobs.com|autore=Grégoire Leménager|titolo=Céline a-t-il vraiment débuté comme ça ?" (Céline ha veramente iniziato in questo modo?)|accesso=18 agosto 2021}}</ref>.
 
== Personaggi principali ==
 
* '''Ferdinand Bardamu''', narratore e protagonista, che può impersonare l'autore stesso. Il suo cognome risulta dall'unione delle parole francesi "Barda" (equipaggiamento militare in [[argot]]) e "mu" (mosso, participio passato del verbo "mouvoir", muovere). Nel romanzo gli eventi inducono Bardamu ad abbandonare il suo "bagaglio etico" tradizionale e l'ottimismo iniziale.<ref>{{Cita libro|titolo=Understanding Céline|autore=Philip Solomon|editore=University of South Carolina Press|anno=1992|p=17|isbn=0-87249-814-X}}</ref>
* '''Arthur Ganate''', amico di Bardamu col quale prende inizio la narrazione del romanzo.
* '''Léon Robinson''', antieroe per eccellenza e simbolicamente coscienza di Bardamu, incontrato a più riprese, decisive, nel corso del romanzo.
* '''Lola''', infermiera statunitense conosciuta a Parigi (prima amante di Bardamu) e ritrovata a Manhattan.
* '''Musyne''', violinista (seconda amante di Bardamu).
* '''Molly''', prostituta statunitense incontrata a Detroit (terza amante di Bardamu) e unico personaggio del tutto positivo dell'opera.
* '''Sophie''', infermiera slovacca presso la clinica del dottor Baryton (quarta amante di Bardamu).
* '''Tenente Grappa''', amministratore francese in Africa, in aperta antipatia con Alcide.
* '''Alcide''', colonizzatore francese agli ordini del Tenentetenente Grappa col quale ha un'antipatia reciproca. È il secondo personaggio positivo dell'opera.
* '''Madelon''', promessa sposa di Robinson.
* '''Madame Henrouille''', anziana suocera incartapecorita, soffre di manie di persecuzione e perciò vive isolata dalla propria famiglia.
* '''Signor Henrouille''', figlio della precedente, che, d'accordo con la moglie, chiede a Robinson di uccidere la madre.
* '''Bébert''', ragazzetto incontrato in periferia durante la professione di medico .
* '''Zia di Bébert''', portinaia di Bardamu in periferia .
* '''Roger Puta''', vecchio datore di lavoro di Robinson e Bardamu.
* '''Dottor Baryton''', direttore della clinica psichiatrica.
* '''Parapine''', medico, conoscente di Bardamu.
* '''Comandante Pinçon''', personaggio controverso destinatario di molteplici tirate polemiche di Bardamu in guerra.
 
== Influenze ==
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* [[Giorgio Gaber]] e [[Sandro Luporini]] hanno citato il ''Viaggio'' in diversi monologhi e canzoni contenuti nei loro spettacoli e nelle registrazioni degli stessi:
 
Nel monologo ''La dentiera'' (''[[Far finta di essere sani]]'',<ref>Il monologo è contenuto nella registrazione su due CD uscita nel 2002, non nel doppio LP del 1973 che riportava una selezione dello spettacolo.</ref> 1973) viene citato un intero capitolo del libro, dedicato alla morte del signor Henrouille (Corbaccio, 2000, pp. 408–414).
 
Nella canzone ''La strada'' (''[[Anche per oggi non si vola]]'', 1974) compaiono alcuni passaggi del libro:
 
"Val mica la pena agitarsi, aspettare basta, dal momento che tutto deve finire per passarci, nella strada. Quella sola conta in fondo. [...] Nelle case, niente di buono. Quando una porta si chiude dietro un uomo, lui comincia sùbito a puzzare [...]. ...conosco per esempio un farmacista, avenue de Saint-Ouen, cha un bel manifesto in vetrina, una bella réclame: Tre franchi la scatola per purgare tutta la famiglia! Un affare! Giù rutti! Si fa tutto insieme, in famiglia." (p.&nbsp;394)
...conosco per esempio un farmacista, avenue de Saint-Ouen, cha un bel manifesto in vetrina, una bella réclame: Tre franchi la scatola per purgare tutta la famiglia! Un affare! Giù rutti! Si fa tutto insieme, in famiglia." (p.&nbsp;394)
 
Anche la canzone ''La festa'' ([[Polli d'allevamento|''Polli di allevamento'']] 1978) è ricca di citazioni del ''Viaggio''. Questi i passaggi del libro:
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* Una parte della citazione introduttiva di ''Viaggio al termine della notte'' è stata usata come "epigrafe" del film ''[[La grande bellezza]]'' di [[Paolo Sorrentino]]: «Il viaggio che ci è dato è interamente immaginario: ecco la sua forza, va dalla vita alla morte. Uomini, bestie, città e cose: è tutto inventato».
* Al romanzo è ispirata la canzone ''Bardamù'' di [[Vinicio Capossela]], dall'album ''[[Canzoni a manovella]]''.
* Il romanzo ha ispirato la canzone ''Pablo'' de [[Il Teatro degli Orrori]], dall'album ''[[Il Mondo Nuovo]]'', dove viene raccontata la storia del militare Alcide che Bardamu incontra nell'[[Africa Orientale Italiana|Africa Coloniale]]coloniale. Il testo della canzone riprende proprio alcune frasi tratte dal romanzo, e racconta appunto la storia di Alcide, che nella canzone viene chiamato Pablo, che offre tutti i suoi averi a sua nipote rimasta orfana, che non ha mai conosciuto.
 
== Edizioni italiane==
* {{Cita libro|titolo=Viaggio al termine della notte. Romanzo|altri=Traduzione dal francese di Alex Alexis (pseudonimo di Luigi Alessio)|edizione=Collana Scrittori di tutto il mondo n. 31|editore=Corbaccio|città=Milano|anno=1933 (1982)}}
** Collana I David n. 33, Dall'Oglio, 1966
** Collana I Corvi n. 224.sezione Sezione scarlatta n. 43, Dall'Oglio, 1988 (1990) ISBN 88-7718-629-1.
*{{Cita libro|titolo=Viaggio al termine della notte. Romanzo|url=https://archive.org/details/viaggioaltermine0000celi|altri=traduzione e note di [[Ernesto Ferrero]]|edizione=Collana Scrittori di tutto il mondo|editore=Corbaccio|città=Milano|ISBN=88-7972-017-1|anno=1992}} 21ª ed., 2011, ISBN 978-88-7972-017-5.
**Collana La Biblioteca di Repubblica. Novecento n. 54, Gruppo L'Espresso, Roma 2002 ISBN 84-96075-78-8.