Roccasecca: differenze tra le versioni

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Storia: +wl
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Originario "pagus" dei Volsci fino al 991. La storia di Roccasecca è profondamente legata alla sua posizione geografica: il paese è infatti posto all'ingresso di due gole che danno accesso alla [[Valle di Comino]] ed è sovrastato dal ''monte Asprano'' che con i suoi 553 metri d'altezza permette di controllare facilmente l'ampia [[Valle del Liri]]. Durante la [[preistoria]] si sa con certezza che vi furono diversi stanziamenti nel territorio di Roccasecca; del più importante ci rimangono resti di mura perimetrali, e seducente è l'ipotesi che si tratti della famosa ''Duronia'' ricercata tante volte dagli archeologi. La sua fondazione risale al periodo delle invasioni barbariche, quando gli abitanti dell'insediamento di Melfel, sul fiume Melfa, e della vicina Aquino lasciarono la pianura per sfuggire agli invasori.
 
Roccasecca è per secoli solo un comodo punto di passaggio per gli eserciti che passavano il fiume [[Melfa]], sul quale furono costruiti, probabilmente già in [[epoca romana]], tre ponti di cui sono visibili ancora oggi alcune tracce, ma nel [[Medioevo]] ha il suo vero sviluppo come comunità. Infatti quando si parla di Roccasecca e della sua storia il pensiero va subito a san [[Tommaso d'Aquino|san Tommaso D'Aquino]] ed ai fasti del suo castello, importante baluardo difensivo posto nel 994 dall'[[abate]] [[Mansone]] a difesa del [[monastero di [[Montecassino]], distante solo pochi chilometri (26 km). L'abate mette a capo della rocca fortificata un ramo collaterale della famiglia dei Conti D'Aquino, che fra alterne vicende e numerose battaglie (come era nel costume dell'epoca) regneranno per secoli sul paese. Intorno alla fine del X secolo Adenolfo III di d'Aquino la fece occupare e radere al suolo. Una volta ricostruita, divenne feudo della famiglia [[D'Aquino (famiglia)|D'Aquino]] e resistette all'assedio posto dalle truppe imperiali di Enrico VI. Dopo essere stata teatro della [[Battaglia di Roccasecca|sconfitta del re di Napoli Ladislao di Durazzo da parte di Luigi II d'Angiò]], pervenne alla famiglia [[D'Avalos]] in seguito al matrimonio tra l'ultima discendente dei conti D'Aquino, [[Antonella d'Aquino|Antonella]], e Inico[[Innico I d'Avalos]].
 
=== Il Ducato di Sora ===
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Nell'[[XIX secolo|Ottocento]] si diffondono, nel paese, oltre agli ideali di libertà portati da [[Napoleone Bonaparte]] e dagli echi della [[rivoluzione francese]], la [[Carboneria]] ed il [[brigantaggio]]. Dopo il 1860, con l'[[Risorgimento|Unità d'Italia]] la situazione sociale cambia, e, purtroppo, molti roccaseccani emigrano per cercare lavoro al Nord o all'estero. L'economia e la vita del paese rimangono invariate anche durante i primi anni del Novecento, fino all'inizio della [[seconda guerra mondiale]]. Ha inizio uno dei periodi più oscuri della storia del paese, che deve pagare un tremendo tributo in vite umane e subire una profonda distruzione.
 
È scelto per la sua posizione, per la presenza della stazione ferroviaria e per il ponte sul fiume Melfa, come quartier generale del [[XIV. Panzerkorps]] e del generale [[Frido von Senger und Etterlin]]. Ma l'importanza strategica si rivela fonte di vessazioni per Roccasecca, che dovette subire durissimi e continui bombardamenti da parte degli Alleati, culminati con il tremendo attacco alla stazione ferroviaria del 23 ottobre 1943. Dopo la guerra, i lunghi anni della povertà e della ricostruzione, poi il boom economico, la nascita degli stabilimenti industriali, lo sviluppo del paese intorno alla ricostruita stazione ferroviaria. Il 14 settembre 1974 Roccasecca riceve, in occasione del VII centenario della morte di san Tommaso Dd'Aquino, la visita di [[papa Paolo VI]].
 
=== Simboli ===