Francesco Delfino: differenze tra le versioni

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== Procedimenti giudiziari ==
Nel [[1993]] il collaboratore di giustizia [[Saverio Morabito]], anch'egli nativo di [[Platì]], tra le altre cose, raccontò anche circostanze relative al [[rapimento di Aldo Moro]] del 16 marzo [[1978]] dicendo che nel commando delle [[Brigate Rosse]] entrato in azione c'era un esponente della [['ndrangheta]], [[Antonio Nirta]], che a suo dire sarebbe stato infiltrato dal generale dei Carabiniericarabinieri Francesco Delfino avendo ''"appreso da [[Domenico Papalia]] e da [['Ndrina Sergi|Paolo Sergi]] che fu uno degli esecutori materiali del sequestro dell'onorevole [[Aldo Moro|Moro]]"''. Nirta però negò di aver mai partecipato alla strage di via Fani e il PM Nobili incriminò Delfino salvo poi chiederne il proscioglimento non avendo trovato riscontri a quanto riferito da Morabito.<ref>{{cita libro| autore-capitolo-nome=Bruno | autore-capitolo-cognome=De Stefano | capitolo=Massone mancato| titolo=I boss che hanno cambiato la storia della malavita| curatore= | anno=2018 | editore=[[Newton & Compton]] | città=Roma | ed=1 | pp=342-347| ISBN=9788822720573 }}</ref>
 
Nel [[2001]] è stato condannato per [[truffa]] aggravata nel [[2007]] è stato rinviato a giudizio, e poi assolto in via definitiva, in relazione alla [[strage di Piazzapiazza della Loggia]].
 
== Onorificenze e riconoscimenti ==