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Un risultato importante di quel progetto fu anche l'ideazione di un nuovo processo per giuntare i tronconi di fibra ottica in maniera semplice e rapida, alla portata di un operaio formato a tale processo, in luogo del complesso processo allora in uso e richiedente numerose e accurate misurazioni con strumentazione costosa. Tale giunto venne chiamato Springroove® ed è documentato nel brevetto di Giuseppe Cocito<ref name="IlDirigente" /><ref>Cocito, Giuseppe. "Device for and method of splicing fiber-optical cables." U.S. Patent No. 4,171,867. 23 Oct. 1979.</ref><ref>{{Cita web |url=http://archiviostorico.telecomitalia.com/italia-al-telefono-oltre/springroove-giunto-per-fibre-ottiche-brevettato-nel-1977 |titolo=Springroove: presentazione dall'Archivio storico di Telecom Italia |accesso=7 giugno 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160816221359/http://archiviostorico.telecomitalia.com/italia-al-telefono-oltre/springroove-giunto-per-fibre-ottiche-brevettato-nel-1977 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
L'obiettivo generale della tecnologia della fibra ottica era di disporre di un mezzo trasmissivo più conveniente dei [[Cavo coassiale|cavi coassiali]] in rame in termini di banda trasmissiva, passo di ripetizione, tasso di errore e immunità alle interferenze. La fibra ottica era estremamente più sottile (125 micron con il cladding) dei cavi coassiali usati allora (tipicamente di 11 millimetri di diametro) e riduceva la necessità di ripetizione dei segnali, rendendola adatta alle trasmissioni a lunga distanza. Le ricerche sulle fibre ottiche portarono alla pubblicazione della prima monografia al mondo sull'argomento<ref name="FiberopticsMonography">Technical Staff of Cselt, Optical Fibre Communication, McGraw Hill Book Co., New York, NY, 1981</ref>, e a numerose altre ricerche che ottennero diversi riconoscimenti in ambito internazionale. Nel [[1976]] il nuovo direttore generale del Centro, [[Basilio Catania]],<ref>{{Cita web|url=http://www.chezbasilio.org|titolo=Basilio Catania: a lifelong researcher in telecommunications|accesso=21 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://patentimages.storage.googleapis.com/pdfs/f88521db0c5494c1550b/US3195060.pdf|titolo=Amplitude detecting device}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Catania|cognome=Basilio|data=20 ottobre 1966|titolo=Low-distortion sweep signal generator with superimposed frequency modulation|accesso=12 marzo 2017|url=https://patents.google.com/patent/US3361986A/en|nome2=Automatic Elect|cognome2=Lab}}</ref> era anche un esperto di fibre ottiche, mentre Luigi Bonavoglia, cui il Centro deve gran parte dei suoi primati tecnici, assunse il titolo di presidente. Più tardi, nel 1988, fu consegnato allo stesso Basilio Catania, come riconoscimento internazionale del Centro, fu consegnato il premio "Eurotelecom Prize" dadal re [[Juan Carlos di Spagna]] per essere "uno dei principali artefici del programma Race per le tecnologie avanzate a favore delle telecomunicazioni in Europa".<ref>{{cita news|titolo=Al Re piace lo CSELT|pubblicazione=Stampa Sera|data=23 Maggio 1988}}</ref> Nel 1978 viene realizzato e sperimentato nel Centro un sistema di trasmissione in fibra a 560 Mbit/s su 6 Km di distanza<ref>{{Cita web|url=http://www.chezbasilio.org/fiberoptics.htm|titolo=Basilio Catania's Work on Optical Fiber Communications|data=8 dicembre 2013|accesso=13 marzo 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131208125348/http://www.chezbasilio.org/fiberoptics.htm}}</ref>.
 
==== La commutazione numerica e i "Gruppi Speciali" ====