Pizza connection: differenze tra le versioni

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Nella seconda metà degli [[Anni 1970|anni settanta]] i mafiosi palermitani Nunzio La Mattina, Tommaso Spadaro e Giuseppe Savoca acquistavano grosse partite di [[morfina]] in [[Svizzera]] dal trafficante [[Turchia|turco]] Musullulu Yasar Avni per conto delle altre [[Famiglia (mafia)|Famiglie mafiose]]<ref name="ricerca.repubblica.it">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/08/20/narcotraffico-riciclaggio-la-svizzera-connection.html|titolo=NARCOTRAFFICO E RICICLAGGIO E' LA 'SVIZZERA CONNECTION' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-10-05}}</ref><ref name=":4">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/09/10/trafficavo-in-dollari-droga-ma-ero.html|titolo='TRAFFICAVO IN DOLLARI E DROGA MA ERO D'ACCORDO CON L'FBI' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-10-05}}</ref> e la trasportavano, via mare o via terra, a [[Palermo]] e nelle vicinanze, dove erano attive numerose raffinerie illegali di [[eroina]] comuni a tutte le Famiglie<ref name=":6">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/10/03/sulla-via-del-tabacco-adesso-scorre-un.html|titolo=SULLA VIA DEL TABACCO ADESSO SCORRE UN FIUME D'EROINA - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2022-08-21}}</ref>: nel [[1980]] gli inquirenti ne scoprirono per la prima volta una in contrada Piraineto di [[Aeroporto di Palermo-Punta Raisi|Punta Raisi]] e un'altra a [[Trabia]], gestite dal mafioso [[Gerlando Alberti]], che venne arrestato insieme a tre chimici [[marsigliesi]] che lavoravano per lui<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1986/02/06/la-prima-volta-in-cui-salvo-varco.html|titolo=LA PRIMA VOLTA IN CUI SALVO VARCO' LA PORTA DELLA QUESTURA - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2022-08-21}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/05/03/un-colpo-all-eroina-spa.html|titolo=UN COLPO ALL' EROINA SPA - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2023-04-12}}</ref><ref name=":64">{{Cita web|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1980/08/28/page_002.pdf|titolo=Eroina per gli USA: un quinto controllato dal boss Alberti|autore=Saverio Lodato|editore=L'Unità|data=28 agosto 1980}}</ref>; nel [[1982]] sarà scoperta un'altra raffineria, a [[Palermo]], in via Messina Marine, gestita dal mafioso Pietro Vernengo<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/02/18/quando-la-pasta-li-fece-tutti-ricchi.html|titolo=Quando la 'pasta' li fece tutti ricchi - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2022-08-21}}</ref>.
 
Nel marzo 1980 avvenne uno dei più clamorosi sequestri di eroina: un carico di 40 kg venne ritrovato a [[Cedrate|Cedrate di Gallarate]] ([[Provincia di MilanoVarese|MIVA]]) nascosto nelle custodie dei dischi di Esmeralda Ferrara, una cantante di [[Bagheria]], che andava avanti e indietro dagli Stati Uniti per conto di Emanuele Adamita, della famiglia dei [[Gambino (famiglia)|Gambino]] di New York.<ref name=":63">{{Cita web|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1982/02/05/page_008.pdf|titolo=Ha parlato «un pentito» del racket della droga|autore=Vincenzo Vasile|editore=L'Unità|data=5 febbraio 1982}}</ref><ref name=":64" />
 
Secondo i collaboratori di giustizia [[Tommaso Buscetta]] e [[Salvatore Contorno]], il traffico di eroina era interamente in mano a [[Cosa nostra|mafiosi siciliani]] che si erano trasferiti negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] ma che continuavano a mantenere legami con i [[Clan dei Corleonesi|Corleonesi]] di [[Salvatore Riina|Totò Riina]] (Salvatore Catalano, Giuseppe Ganci, Salvatore Mazzurco, Salvatore Lamberti, Carlo Castronovo, Leonardo Greco e suo fratello Salvatore)<ref name=":8" /><ref name="autogenerato9" /><ref name=":6" /> mentre il collaboratore di giustizia [[Francesco Marino Mannoia]] sostenne che il traffico di droga con gli USA era gestito, fino alla sua morte per mano dei Corleonesi, dal boss [[Stefano Bontate]] ed aveva come terminali i fratelli [[John Gambino|John]] e [[Rosario Gambino]] di [[Brooklyn]], circostanza invece negata da Buscetta e Contorno<ref name=":11" /><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/06/06/se-la-giuria-non-crede-ai-pentiti.html|titolo=SE LA GIURIA NON CREDE AI PENTITI - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=1993-06-06|lingua=it|accesso=2023-06-07}}</ref>. Secondo un altro collaboratore di giustizia, [[Leonardo Messina]], se Famiglie o [[Mandamento (mafia)|mandamenti]] di più province dovevano intervenire finanziariamente nel traffico di stupefacenti, "''la gestione era dei palermitani''"<ref>{{Cita news|url=http://archiviopiolatorre.camera.it/img-repo/DOCUMENTAZIONE/Pio%20La%20Torre/Aula%20Bunker/Dibattimento%20Primo%20Grado/Sentenza/Parti/Sentenza%20Primo%20Grado%20parte%201.pdf|titolo=Sentenza di primo grado per gli omicidi Reina-Mattarella-La Torre}}</ref>: «[...] ''il mandamento chiama la Famiglia alla quale domanda se vuole partecipare al traffico [...] Qualcuno ha partecipato a titolo personale. [...] Le Famiglie mettono i soldi, per traffici che avvengono a [[Palermo]], a [[Roma]], a [[New York]], e via dicendo. [...] Ci sono persone che hanno messo 200 milioni ed oggi hanno 200 miliardi'' [di [[lira italiana|lire]]]»<ref>Testimonianza di [[Leonardo Messina]] dinanzi alla [[Commissione Parlamentare Antimafia]] - IX Legislatura</ref>.