Colli a Volturno: differenze tra le versioni
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Le più antiche testimonianze di insediamento umano nel territorio di Colli a Volturno risalgono ad epoche preistoriche ed in particolare al [[paleolitico]] inferiore essendo stati rinvenuti numerosi reperti dell'industria su scheggia (tipo Clactoniano), concernenti selci, lame, punteruoli, raschiatoi, ecc. Altri rinvenimenti rimandano al [[neolitico]] inferiore tra i quali spiccano una serie di brocchette in terracotta grezza e alcuni pesi o sostegni per la lavorazione della lana, anche in terracotta.
Dall' '''VIII secolo a.C'''. si hanno notizie più chiare . E' il periodo della [[
di due importanti tratturi, collegava i pascoli dei monti Sabelli con quelli invernali della Daunia e quelli estivi dell'[[Abruzzo]] con quelli invernali della [[Campania]]. All' VIII secolo risalgono i ruderi di un interessante insediamento fortificato sulla sommità del monte San Paolo, dove, nelle epoche arcaiche, venne ad addensarsi un cospicuo nucleo abitativo, dedito alla pastorizia e alla difesa del territorio circostante. Alle vicende storiche di questo insediamento si attribuisce la costruzione di una poderosa ''cinta muraria'' che per diversi chilometri fortificava le pendici e la cima di Monte San Paolo, racchiudendo così il sito urbano che si estendeva da "Serra del Lago" fino alle estreme propaggini del monte San Paolo in direzione sud-est. L'opera svolgeva indubbiamente un ruolo difensivo a favore dell'abitato e dei pascoli circostanti. Il rinvenimento poi di armi sulla sommità del monte e nell'agro di Colli, riferibili tutte per affine manifattura al secolo VIII, rivelano tutt'ora chiaramente i tratti di una comunità non solo dedita alla pastorizia ma anche alla difesa del territorio. In quest'ottica si inquadra bene l'idea del "pastore-guerriero" che per riflesso permeava pure la vita spirituale della comunità di Monta San Paolo. In essa si venerava principalmente Ercole, dio guerriero ma anche protettore dei recinti e dei pascoli. Nelle immediate vicinanze del sito arcaico sono state scoperte quattro cisterne connesse ai riti sacrificali del dio. Uno dei ritrovamenti più importanti fu un bronzetto votivo raffigurante Ercole in atteggiamento di assalto, con la clava e le pelle del leone Nemeo tra le mani. L'idolo, alto poco più di 10 cm è di manifattura arcaica ed è tra i più antichi fin'ora rinvenuti nell'area molisana.
In '''epoche ellenistiche''' (IV-II) secolo, un nuovo insediamento si originò a valle, nelle immediate vicinanze del nucleo urbano di Colli. All'esitenza di questo centro si riferisce la gran quantità di materiale vascolare a vernice nera e di "bucchero pesante" di produzione campana. Presente in buon numero sono anche gli avanzi di ceramiche provenienti dalla Daunia, riconoscibili per la lavorazione tipica delle anse a forma di testa di serpente o dekke basi di appoggio su prede.
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