Scomunica: differenze tra le versioni
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== Celebri casi di scomunica ==
* Nel 731 il [[papa Gregorio II]] scomunicò gli [[Iconoclastia|iconoclasti]].
* Nel [[1054]], quando si consumò lo [[scisma d'Oriente]] tra la Chiesa d'Occidente ([[Chiesa cattolica|cattolica]]) e Chiesa d'Oriente ([[Chiesa ortodossa|ortodossa]]), il [[Papa
Soprattutto nel [[Medioevo]], ma anche in epoca più recente, numerosi regnanti hanno subito la scomunica:
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* Come seguito dell'occupazione di [[Ferrara]] da parte della [[Repubblica di Venezia]], [[Clemente V]] emanò il 27 marzo [[1309]] la bolla "In omnem" con la quale anatemizzava la [[Serenissima]] e tutti i veneziani, dichiarandoli schiavi di chiunque li catturasse, testualmente: "Se, nel termine di 30 giorni, i Ferraresi non saranno lasciati liberi, il [[Doge (Venezia)|doge]], i suoi consiglieri, tutti i Veneziani e tutti gli abitanti del dominio veneziano siano scomunicati e anche coloro che porteranno a Venezia vettovaglie o mercanzie d'ogni sorta o che compreranno qualcosa dai Veneziani. Il doge e i Veneziani non siano ammessi in giudizio come testimoni né possono far testamento; i loro figli non possono accedere a nessun beneficio ecclesiastico fino alla quarta generazione. I prelati e gli ecclesiastici di ogni grado nel raggio di dieci miglia da Venezia se ne allontanino entro dieci giorni pena la scomunica. Il doge e i consiglieri, i Veneziani tutti, se non obbediranno entro 30 giorni, siano servi di coloro che li cattureranno e i loro possedimenti siano di coloro che gli occuperanno".
* Il 31 marzo [[1376]] [[Papa Gregorio XI]] scomunicò Firenze, impegnata nella [[guerra degli Otto Santi]]; gravi furono le conseguenze per i mercanti fiorentini, a partire dal loro saccheggio e cacciata da [[Avignone]] quello stesso anno. Fu revocata nel [[1378]].
* Nel [[1570]], con la bolla “[[Regnans in Excelsis
*Nel 1711 nel [[Regno di Sicilia]] venne inflitta una scomunica a due ufficiali fiscali per un tributo che costoro avevano imposto a dipendenti del vescovo di [[Isola di Lipari|Lipari]], la scomunica, in virtù dell'[[appello per abuso]] garantito dall'[[Apostolica Legazia di Sicilia]], venne revocata dal monarca, decisione non accettata da [[Papa Clemente XI]] e ne seguì la [[Controversia liparitana]].
* Il [[re d'Italia]] [[Vittorio Emanuele II]] ricevette ben tre scomuniche
* Il decreto del [[Sant'Uffizio]] del 1º luglio [[1949]] ([[scomunica ai comunisti]]) dichiarava formalmente scomunicato chiunque, iscritto al [[partito comunista]], abbracciasse il [[materialismo]] [[ateismo|ateo]] che costituiva l'ideologia del partito. La scomunica formalmente non è stata mai abolita<ref>Gianni Gennari, ''Comunismo, le ragioni della scomunica'', pubblicato in ''[[Avvenire]]'', 30 giugno 2009</ref>, bensì è stata commutata da Papa Giovanni XXIII durante il Concilio Vaticano II in ''latæ sententiæ'' a chi, per esempio, fa richiesta di non essere più considerato membro della Chiesa cattolica (''Codex iuris Canonici'', can. 1364, § 1).
Scomuniche recenti che hanno avuto risonanza mediatica:
* il vescovo [[Marcel Lefebvre]], fondatore di un gruppo tradizionalista "[[Fraternità Sacerdotale San Pio X]]" che rifiuta molte delle innovazioni introdotte dal [[Concilio Vaticano II]], già sospeso ''a divinis'' nel [[1976]], nel [[1988]] è incorso nella scomunica ''latæ sententiæ''
* il vescovo [[Emmanuel Milingo]], postosi a capo di un movimento che propugna l'ordinazione di preti sposati e presa moglie lui stesso, nel [[2006]] è anch'egli incorso nella scomunica
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== Note ==
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