Porto Pisano: differenze tra le versioni
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Tuttavia, non vi sono certezze circa la posizione di Triturrita o Turrita, secondo altre fonti, centro indicato come "villa" nel seno del porto; [[Giovanni Targioni-Tozzetti]] ha supposto che potesse coincidere con l'area di Santo Stefano ai Lupi (attuale via Provinciale Pisana a Livorno).
[[File:Rilievo sulla torre di pisa che mostra l'antico porto pisano.JPG|thumb|Bassorilievo del Porto Pisano posto sulla [[Torre pendente di Pisa]]]]
Il ''Portus Pisanus'' con ogni probabilità è stato anche base della flotta romana in azione nel [[Mar Ligure]]; verosimilmente, il bacino portuale fu teatro
Quando le orde longobarde di re Alboino nel 568 varcarono le Alpi e in pochi anni dilagarono nella Tuscia, divenuta poi la sesta provincia d'Italia, il Porto Pisano, sebbene in rovina, divenne subito un centro importante, essendo il primo sbocco sul mare del nuovo regno barbarico.
La conquista della zona fu rapida, non trovando alcuna resistenza della popolazione decimata e sopraffatta da carestie, dalle guerre (la lunga ed estenuante guerra gotica aveva rese disabitate vaste zone dell'Italia), dalle pestilenze e difesa da una piccola guarnigione bizantina che si ritirò nelle isole antistanti.
Tuttavia, Pisa e il suo porto con i villaggi circonvicini, proprio per la necessità di conservare un buon porto sul Tirreno, godettero presto, da parte dei nuovi conquistatori, di privilegi e benefici, divenendo il porto naturale del [[ducato di Tuscia]].
Non essendo esperti di arte marinara, come tutti i popoli barbari precedenti, i Longobardi necessitavano della collaborazione della popolazione del porto e dei villaggi che parteciparono necessariamente alle attività dell'emporio marittimo.
Tale benevolenza e collaborazione permise a Pisa
Qui si verificarono anche
Con l'occupazione franca, i duchi longobardi furono sostituiti da conti franchi ed il porto fu anche testimone dell'arrivo dell'imponente delegazione di ambasciatori inviati dal Califfo di [[Bagdad]], [[Harun ar Rashid]], per salutare il nuovo imperatore della cristianità [[Carlo Magno]]. Per l'occasione, ricorda il cronista del tempo [[Aimoino di Fleury]], furono donati al sovrano franco un elefante, una scimmia, un orologio ad acqua che suonava, le chiavi del [[Santo Sepolcro]], ricchi [[Broccato|broccati]], sete ed altri tessuti di valore.
Nel [[Medioevo]] divenne il maggior porto della [[Repubblica di Pisa|Repubblica marinara di Pisa]], dove attraccavano e partivano navi che instauravano commerci con tutto il [[mar Mediterraneo]], oltre che fungere da rifugio alla potente flotta da guerra pisana.
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