Solfito: differenze tra le versioni

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== Struttura ==
Si rappresenta comunemente questo ione con la formula O=S(–O<sup><big>-</big></sup>)<sub>2</sub>, con un [[Doppio legame|legame doppio]] (S=O) e due [[Legame singolo|legami singoli]] (S–O<sup><big>-</big></sup>), la quale farebbe prevedere due diverse [[Lunghezza di legame|distanze di legame]] S-O. Questa formula è però solo una delle tre forme limite equivalenti che sono in [[Risonanza (chimica)|risonanza]]<ref>{{Cita libro|autore=Gary L. Miessler|autore2=Paul J. Fischer|autore3=Donald A. Tarr|titolo=Inorganic Chemistry|url=https://archive.org/details/inorganic-chemistry-5-edition|ed=5|anno=2014|editore=Pearson|pp=[https://archive.org/details/inorganic-chemistry-5-edition/page/46 46]-49|ISBN=0-321-81105-4}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://chem.libretexts.org/Bookshelves/Organic_Chemistry/Supplemental_Modules_(Organic_Chemistry)/Fundamentals/Resonance_Forms|titolo=Resonance Forms|sito=Chemistry LibreTexts|data=2013-10-02|lingua=en|accesso=2021-08-27}}</ref> tra loro per questo [[ione]] molecolare: questo fa sì che tutti e tre i legami S-O e tutti gli angoli OSO siano uguali e che le 2 cariche negative siano anch'esse distribuite ugualmente sui tre atomi di ossigeno. C'è anche una quarta forma di risonanza<ref>Questa è detta a volte risonanza ionico-covalente.</ref> che comunque non cambia il quadro strutturale già visto: <sup>+</sup>S(–O<sup><big>-</big></sup>)<sub>3</sub>;<ref>È la formula in cui S ha l'ottetto.</ref> qui il doppio legame è divenuto un [[Legame di coordinazione|legame dativo]], ha meno peso delle altre nel contribuire alla struttura della [[molecola]] reale perché presenta una [[separazione di carica]].
 
L'atomo di zolfo, dovendo fare 3 [[Legame σ|legami sigma]] e avendo un [[Coppia solitaria|doppietto solitario]], ha ibridazione ''sp''<sup>3</sup>, come avviene anche nello [[Solfato|ione solfato]] SO{{apici e pedici|p=2−|b=4}}, il quale ha lo stesso tipo di risonanza e che da esso può essere ottenuto impegnando il doppietto libero nel legare a sé un quarto ossigeno: è ciò che accade quando il solfito si ossida a solfato. Gli angoli di legame OSO (106°) sono un po' inferiori al valore teorico (angolo tetraedrico, 109,5°) perché il doppietto solitario, come previsto dalla [[teoria VSEPR]], occupa più spazio angolare di un doppietto di legame.<ref>{{Cita libro|autore=Gary L. Miessler|autore2=Paul J. Fischer|autore3=Donald A. Tarr|titolo=Inorganic Chemistry|url=https://archive.org/details/inorganic-chemistry-5-edition|ed=5|anno=2014|editore=Pearson|p=[https://archive.org/details/inorganic-chemistry-5-edition/page/51 51]|ISBN=0-321-81105-4}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=J.E. Huheey|autore2=E.A. Keiter|autore3=R.L. Keiter|titolo=Chimica Inorganica|edizione=Seconda edizione italiana, sulla quarta edizione inglese|anno=1999|editore=Piccin Nuova Libraria, Padova|pp=209-223|capitolo=6 - La struttura e la reattività delle molecole|ISBN=88-299-1470-3}}</ref> La forma geometrica dello ione solfito è quindi una priramide trigonale, con lo zolfo al vertice e i tre ossigeni alla base. Le lunghezze di legame (151&nbsp;[[Metro|pm]]) sono appena un po' maggiori che nello ione solfato (149&nbsp;pm). Lo ione ha 26 elettroni di valenza, è precisamente [[isoelettronico]] con lo [[Clorato|ione clorato]] (ClO<sub>3</sub><sup><big>-</big></sup>) e, come questo, ha simmetria ([[Classe di simmetria|gruppo puntuale]]) ''C''<sub>3v</sub>.<ref>{{Cita web|url=https://community.dur.ac.uk/a.k.hughes/vsepr/data/so3_2minus.html|titolo=Sulfite or sulfate(iv)|sito=community.dur.ac.uk|accesso=2021-08-27}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://community.dur.ac.uk/a.k.hughes/vsepr/data/clo3_minus.html|titolo=Chlorate anion|sito=community.dur.ac.uk|accesso=2021-08-27}}</ref>
 
== Applicazioni ==
Vari solfiti sono generalmente utilizzati come [[Additivo alimentare|additivi]] nel [[Alimento|cibo]] come [[Additivo alimentare|conservanti]], per prevenire l'[[ossidazione]]. Vengono aggiunti per questo scopo nei [[vino|vini]], in [[frutta]], [[Patata (alimento)|patate]] disidratate e [[Gambero|gamberi]]. In più sono contenuti nello zucchero, nella farina e nello sciroppo di [[glucosio]], a base della maggior parte degli alimenti confezionati. Sono contenuti naturalmente in alcuni alimenti tra cui i crostacei e l'aglio fresco.
 
Possono trovarsi, nei cibi, in varie forme, tra cui:<ref name="webmd">{{Cita web | editore = WebMD | titolo = Allergies: Sulfite Sensitivity | url = http://www.webmd.com/allergies/guide/sulfite-sensitivity | data = 1º febbraio 07 | accesso=10 settembre 2007}}</ref>
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In generale, i vini bianchi contengono più solfiti dei rossi; in assoluto, i vini con più solfiti sono i vini bianchi dolci.
Infine, i vini ottenuti da uve biologiche hanno meno solfiti degli altri perché i disciplinari di produzione prevedono delle soglie molto più basse (in media, la metà) rispetto ai vini convenzionali. Non esiste alcun vino completamente privo di solfiti dal momento che il lievito stesso ne produce (metabolismo degli [[Amminoacido|Aminoacidi]] solforati, ecc.).
 
Nel mese di novembre 2015, un gruppo di ricercatori dell'[[Università di Pisa]] ha brevettato una innovativa procedura per [[Vinificazione|produrre vino]] senza additivi solfiti<ref>{{Cita web|autore = Ufficio Studi Mezzopieno|url = http://mezzopieno-news.tumblr.com/post/138576127626/a-pisa-nasce-il-primo-vino-al-mondo-senza-solfiti|titolo = A Pisa nasce il primo vino al mondo senza solfiti|accesso = |editore = Mezzopieno News|data = 3 febbraio 2016}}</ref>.