Adoro te devote: differenze tra le versioni
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L'attribuzione dell{{'}}''Adoro te devote'' è stata spesso messa in dubbio o contestata a più riprese nel corso dei secoli.<ref name=ottaviano /><ref name="p80" />
Nonostante le conferme e le raccomandazioni di diversi papi, l'uso dei testi di Tommaso d'Aquino nel [[Rito romano]] non fu accertato fino al
Contrariamente a Wilmart e a Gaudel, il tomista domenicano [[Jean-Pierre Torrell]] confermò la paternità di san Tommaso sulla scorta degli elementi di seguito riportati:
# il testo completo si trova nella quarta versione della ''Ystoria sacti Thome'' (Storia di San Tommaso) di [[Guglielmo di Tocco]]<ref name="p80">[[Jean-Pierre Torrell]], ''L'authenticité de l' " Adoro te devote " '', in ''[[Revue des sciences religieuses]]'', tomo 67-1, 1993, pp. 79 - 83 [https://www.persee.fr/doc/rscir_0035-2217_1993_num_67_1_3215 versione online], ivi p. 80</ref>, che fu la prima biografia del teologo;
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# la singolare frase ''cuius una stila'' (una sola goccia, nella VI strofa) e il simbolismo del [[pellicano#Il pellicano nella storia|pellicano]] sono presenti anche in altre opere di questo Dottore della Chiesa.<ref name="p82">[[Jean-Pierre Torrell]], ''L'authenticité de l' " Adoro te devote " '', in ''[[Revue des sciences religieuses]]'', tomo 67-1, 1993, pp. 79 - 83 [https://www.persee.fr/doc/rscir_0035-2217_1993_num_67_1_3215 versione online], ivi p. 82</ref>
Nel 2016, il professor Henk JM Schoot chiarì che la maggior parte dei 51 manoscritti più antichi citava Tommaso come unico autore, mentre nessun manoscritto indicava un autore differente da lui.<ref name="p8069">{{cita|Schoot (2016)|p. 69, nota n. 4}}</ref> Molti di essi erano ricollegati al periodo napoletano<ref name="canterbury">Éditions Canterbury Press {{en}}[https://hymnology.hymnsam.co.uk/a/adoro-te-devote,-latens-deitas]</ref> nel quale era nata la vocazione domenicana del frate e dove si era costantemente manifestata fino alla morte la sua fervente preghiera presso la cappella di san Nicola.<ref>Papa Benedetto XVI, udienza generale del 2 giugno 2010 [http://www.vatican.va/content/benedict-xvi/fr/audiences/2010/documents/hf_ben-xvi_aud_20100602.html]</ref> La data di composizione risulta coerente con quella del dogma della [[transustanziazione]] (e non della trasformazione<ref name="hs p. 70">{{cita|Schoot (2016)|p. 70, nota n. 5}}</ref>) sancito dal [[Concilio Lateranense IV]] del 1215. Secondo Schoot, è probabile che l{{'}}''Adoro te devote'' fosse stato concepito originariamente come preghiera personale.<ref name="p67">{{cita|Schoot (2016)|p. 67}}</ref> Il ''
A parte l'estromissione immotivata dell'inno dall'[[edizione critica]] della [[Commissione leonina|Commissione Leonina]], i teologi concordano in prevalenza sulla paternità di san Tommaso, che è anche detto ''doctor eucharisticus''.<ref name="hs p. 68">{{cita|Schoot (2016)|p. 68, nota n. 2}}</ref> Del resto, non risulta agevole individuare un'ipotesi alternativa. Nel 2016, anche il teologo Henk Schoot concluse che egli era quasi certamente l'autore.<ref name="hs p.69">{{cita|Schoot (2016)|p. 69}}</ref> Analoga determinazione fu effetuata dalla [[Biblioteca Nazionale di Francia]].<ref>[https://data.bnf.fr/fr/15855511/adoro_te/ Scheda bibliografica dell'Adoro te]</ref>
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===''Adoro te Domine'' come preghiera dell'Adorazione della Croce===
Prima dell{{'}}''Adoro te devote'' esistevano numerose varianti intitolate ''Adoro te'', quali l{{'}}''Adoro te
===Durante il Rinascimento===
Al 2015, Jean-Pierre Torrell risultava a conoscenza di soli tre manoscritti dell'inno risalenti al XIV secolo<ref name=torrell />, segno che la diffusione dell'opera rimase scarsa fino a quello successivo.
A partire dalla fine del
===Dopo la Controriforma===
Con il [[Concilio di Trento]], la Chiesa Cattolica riformò la propria [[liturgia]]. L'inno fu aggiunto per la prima volta al [[messale romano]] del 1570, pubblicato durante il pontificato di san [[papa Pio V|Pio V]]. In esso compariva come preghiera di ringraziamento finale recitata dal celebrante per l'[[azione della grazia]].<ref name="ortiz">Michael J. Ortiz, ''Like the First Morning: The Morning Offering as a Daily Renewal'', p. 75, 2015 {{en}}[https://books.google.fr/books?id=FAehBwAAQBAJ&pg=PA75]</ref><ref name="synopsis" /><ref name="hs p.78">p. 78, nota n. 15; Schoot non è d'accordo con questa attribuzione, poiché secondo lui la preghiera veniva recitata durante il [[Viatico]]'' [https://liturgie.catholique.fr/lexique/viatique/] in alcuni manoscritti più antichi.</ref>
Se la tradizione afferma che fu il Pontefice stesso<ref name=ortiz /> - che proclamò Tommaso Dottore della Chiesa - a disporre questo inserimento, tuttavia non è noto quale documento specificasse questa attribuzione. Resta che la Controriforma riscoprì quest'inno dimenticato. Nel 1872 [[William Edward Scudamore]] scrisse di non aver trovato alcun messale antecedente il 1570, che contenesse l{{'}}''Adoro te devote''.<ref>William Edward Scudamore, ''Notitia Eucharistica'', p. 839, nota n. 1, 1872 [https://books.google.fr/books?id=okc8kxmFoeoC&pg=PA839]</ref> Ciò confermerebbe la data di approvazione formale da parte della [[Santa Sede]].
===Composizione musicale===
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