Adoro te devote: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Storia: refusi
Riga 293:
Fino alla prima metà del novecento, il canto eucaristico dell{{'}}''Adoro Te devote'' poteva essere seguito da questa preghiera di ringraziamento a Gesù Cristo, al termine della [[Santa Messa|celebrazione eucaristica]]:
 
{{Citazione|Ti prego, dolcissimo Signore Gesù Cristo, che la tua passione sia per me forza da cui io possa essere rafforzato, protetto e difeso: possano le tue ferite essere per me cibo e bevanda di cui io possa essere nutrito, inebriato e deliziato; possa l'aspersione del tuo sangue essere per me un'abluzione per tutti i miei peccati; possa la tua morte essere per me gloria sempiterna, e possa la tua croce essere per me gloria eterna. In questi sii il mio ristoro, la gioia, la salute e la gioia del mio cuore: tu che vivi e regni per sempre. Amen.|3=Obsecro Te, dulcissime Domine Jesu Christe, ut passio tua sit mihi virtus qua muniar atque defendar: vulnera tua sitsint mihi cibus potusque quibus pascar, inebrier atque delecter; aspersio sanguinis tui sit mihi ablutio omnium delictorum meorum; resurrectio tua sit mihi gloria sempiterna. In his sit mihi refectio, exultatio sanitas et dulcedo cordis mei. Qui vivis et regnas in saecula saeculorum. Amen.|lingua=la|lingua2=it}}
 
Il 13 dicembre [[1849]], [[papa Pio IX]] accordò vari giorni di [[indulgenza]] per chi avesse recitato questa preghiera.<ref>Giuseppe Riva, ''Manuale di Filotea'', Milano, 1860, p. 213</ref> L'indulgenza parziale resta in vigore anche dopo la soppressione della preghiera dal messale del 1969.