Adoro te devote: differenze tra le versioni
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Fino alla prima metà del novecento, il canto eucaristico dell{{'}}''Adoro Te devote'' poteva essere seguito da questa preghiera di ringraziamento a Gesù Cristo, al termine della [[Santa Messa|celebrazione eucaristica]]:
{{Citazione|Ti prego, dolcissimo Signore Gesù Cristo, che la tua passione sia per me forza da cui io possa essere rafforzato, protetto e difeso: possano le tue ferite essere per me cibo e bevanda di cui io possa essere nutrito, inebriato e deliziato; possa l'aspersione del tuo sangue essere per me un'abluzione per tutti i miei peccati; possa la tua morte essere per me gloria sempiterna, e possa la tua croce essere per me gloria eterna. In questi sii il mio ristoro, la gioia, la salute e la gioia del mio cuore: tu che vivi e regni per sempre. Amen.|3=Obsecro Te, dulcissime Domine Jesu Christe, ut passio tua sit mihi virtus qua muniar atque defendar: vulnera tua
Il 13 dicembre [[1849]], [[papa Pio IX]] accordò vari giorni di [[indulgenza]] per chi avesse recitato questa preghiera.<ref>Giuseppe Riva, ''Manuale di Filotea'', Milano, 1860, p. 213</ref> L'indulgenza parziale resta in vigore anche dopo la soppressione della preghiera dal messale del 1969.
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