Adoro te devote: differenze tra le versioni

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==Uso nella liturgia==
Secondo Wilmart, l{{'}}''Adoro te devote'' nacque per essere recitato alla fine della liturgia.<ref>André Wilmart, ''La tradition littéraire et textuelle de " L'Adoro te devote " '', in ''Recherches de théologie ancienne et médiévale'', tomo I, gennaio 1929, p. 21 {{JSTOR|26180055}}</ref> L'uso come ''gratiarum actio post missalmmissam'' (azione della [[grazia (teologia)|grazia]] al termine della Messa) è presente nel [[rito romano]], nel [[rito ambrosiano]] e nel [[rito gallicano]]; invece, l'uso come ''praeparatio ad missam'' non è ricorrente. Di avviso diverso è Henk Schoot, che esaminò i manoscritti più antichi: egli ritiene che la preghiera fosse inizialmente un [[viatico]].<ref name="hs p.78" />
 
Un certo numero di composizioni musicali fu riservato all'elevazione eucaristica o all'adorazione del Santissimo Sacramento.