Samassi: differenze tra le versioni
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[[File:Cultura di bonu ighino, neolitico medio, busto frammentario, da samassi, loc. sa mandara.jpg|thumb|Busto da Sa Mandara]]
Di particolare risonanza fu il ritrovamento, in località Sa Mandara, di un idolo raffigurante forse la [[Grande Madre|Dea Madre]] e un busto frammentario di un personaggio maschile, appartenenti alla [[cultura di Bonu Ighinu]], ora esposti al [[Museo archeologico nazionale di Cagliari]].<ref name=Museo>{{Cita web|url=https://museoarcheocagliari.beniculturali.it/museo/esplora-la-collezione/luogo/samassi/|titolo=Samassi|accesso=23 giugno 2023}}</ref>
La località [[Palamuras]], secondo la tradizione paesana, sarebbe stata sede di un vasto insediamento sui resti di una più antica civiltà prenuragica. In località Stani sono chiaramente visibili sul terreno gli avanzi di un [[nuraghe]], nel quale sono stati rinvenuti un pugnale di rame e una torretta nuragica in arenaria bianca. Altro nuraghe meritevole di attenzione è quello tuttora esistente in località Sa Uga. Sono infatti evidenti due filari di [[arenaria]] sbozzata, nonostante i mezzi agricoli abbiano modificato notevolmente la struttura superficiale del terreno.
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=== Storia Medievale ===
All'[[Alto medioevo]] è databile una [[necropoli di Samassi|necropoli]] scoperta al di sotto della chiesa di San Geminiano.<ref name=Museo></ref>
In periodo basso [[medievale]], il territorio di Samassi faceva parte della [[Curatorie|curatoria]] di Gippi, nel [[Giudicato di Cagliari]]. Alla caduta del giudicato ([[1258]]) entrò a far parte del dominio [[pisa]]no, e dal [[1324]] passò sotto il dominio aragonese. Quando gli [[aragonesi]] nel [[1355]] tennero a Cagliari il primo parlamento sardo, Samassi vi inviò i propri rappresentanti. Successivamente divenne un feudo.
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