Boemondo I d'Antiochia: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
|||
Riga 71:
Quando Roberto il Guiscardo morì nel 1085, mentre il suo fratellastro minore [[Ruggero Borsa]] ereditava la [[ducato di Puglia e Calabria|Puglia e altri territori italiani]], Boemondo avrebbe dovuto ereditare i possedimenti balcanici di suo padre, che tuttavia furono persi subito per mano dei Greci. I fratellastri pervennero così a un aperto contrasto che fu infine risolto grazie alla mediazione del [[papa Urbano II]], il quale ottenne per Boemondo il riconoscimento di alcuni possedimenti intorno a [[Taranto]]. Boemondo quindi riceveva da parte della matrigna [[Sichelgaita di Salerno|Sichelgaita]] un [[principato di Taranto|piccolo principato]] (un possedimento [[allodiale]]) come compenso per la rinuncia ai suoi diritti sul ducato di Puglia. Ma egli mirava a conseguire un prestigio assai maggiore per sé: il cronista [[Romualdo II Guarna|Romualdo Guarna]] disse di Boemondo che ''«egli sempre cercava l'impossibile»''.
Nel 1096 Boemondo, insieme a suo zio [[Ruggero I di Sicilia|Ruggero I]] il Gran [[Conte di Sicilia]], stava assediando [[Amalfi]] che s'era rivoltata contro il duca Ruggero, allorché bande di Crociati cominciarono ad attraversare l'[[Italia (regione geografica)|Italia]] per dirigersi in Terra Santa. Lo zelo crociato conquistò Boemondo: è possibile che egli abbia visto nella [[Prima Crociata]] l'opportunità di realizzare la politica paterna di una espansione verso oriente e avesse sperato, in una prima fase, di ritagliare per se stesso un principato orientale. [[Goffredo Malaterra]] con schiettezza afferma che Boemondo prese la Croce con l'intenzione di razziare e conquistare terre greche.
{{Approfondimento
|titolo=Boemondo nella descrizione di Anna Comnena
|