Naufragio del Titanic: differenze tra le versioni

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=== Operazioni di evacuazione ===
[[File:Leaving the sinking liner.jpg|thumb|left|Le scialuppe di salvataggio numero 13 e 15 vengono calate in mare in un disegno di Charles Dixon]]
Il ''Titanic'' era dotato di {{M|3560}} salvagenti individuali, ma di sole 20 [[lancia di salvataggio|lance]] (di cui 4 pieghevoli), per una capacità totale di 1178 posti, insufficienti per i passeggeri e l'equipaggio. Le operazioni di carico si svolsero rispettando l'ordine del comandante, che indicava di far salire "«[[Prima donne e bambini|prima le donne e i bambini]]"».<ref>{{Cita news|autore =Dario Cresto|url =http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/03/04/prima-le-donne-bambini.html|titolo =Prima le donne e i bambini|pubblicazione =[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data =4 marzo 2010|p=39|accesso =3 marzo 2011}}</ref><ref>{{Cita news|url =http://iltirreno.gelocal.it/lucca/cronaca/2008/10/31/news/e-morta-l-ultima-superstite-del-titanic-1537519|titolo =È morta l'ultima superstite del Titanic|pubblicazione =[[Il Tirreno]]|data =31 ottobre 2008|accesso =3 marzo 2011|urlarchivio =https://web.archive.org/web/20110810065909/http://iltirreno.gelocal.it/lucca/cronaca/2008/10/31/news/e-morta-l-ultima-superstite-del-titanic-1537519|dataarchivio =10 agosto 2011|urlmorto =sì}}</ref> Il 2º ufficiale Lightoller però equivocò questo ordine, impedendo agli uomini di salire sulle lance; in realtà il comandante intendeva dire che gli uomini sarebbero potuti salire in seguito se fosse rimasto spazio libero, come correttamente fece, invece, il 1º ufficiale Murdoch.<ref>{{en}} Lord Walter, ''A Night to Remember'', New York, NY: Bantam, 1997, p. 63 ISBN 978-0-553-27827-9.</ref> La prima lancia fu calata alle 00:40 dal lato destro, con sole 28 persone a bordo; poco dopo ne fu calata una con solo 12 persone, sebbene le loro capacità fossero di 65 passeggeri. Sprecando tre quinti dei posti disponibili, molte delle lance vennero calate in mare mezze vuote.
 
I passeggeri, da parte loro, tendevano ancora a considerare la faccenda come di poco conto: se qualcuno aveva il salvagente veniva preso in giro, mentre altri esibivano blocchetti di ghiaccio come souvenir.<ref name="Marcus" /> L'[[Orchestra del RMS Titanic|orchestra]] si posizionò addirittura nel salone di prima classe e cominciò a suonare musica sincopata; si spostò poi all'ingresso dello scalone sul ponte lance.
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{{citazione|Un po' di tempo dopo, non ricordo con precisione ma comunque parecchio tempo dopo, fu dato l'ordine a tutte le lance di raggrupparsi e uno degli ufficiali disse che non erano state caricate al massimo. In effetti i passeggeri non erano ben distribuiti: ad esempio sulla mia lancia non c'era nessuno in grado di remare. L'ufficiale disse allora che, siccome non era stata caricata correttamente, l'avrebbe vuotata, trasferendo due persone su una, quattro sull'altra, tre in un'altra ancora e sei in un'ultima. Nel corso di tutti questi spostamenti, particolarmente angoscianti nel mezzo di un oceano nero per l'oscurità della notte, io mi trovai separato da mia madre.<ref>Racconto di Antonio Bardetta, un superstite del ''Titanic''.</ref>}}
 
I passeggeri di prima e seconda classe ebbero facile accesso al ponte lance tramite le scale che conducevano al ponte, mentre i passeggeri di terza ebbero notevoli difficoltà a trovare il percorso. Del totale dei passeggeri di terza classe se ne salvò solo un quarto, dando origine alla "«leggenda"» – supportata da alcune testimonianze – secondo cui vennero intenzionalmente trascurati.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/febbraio/08/Titanic_una_lapide_scuote_Belfast_co_0_9802088795.shtml Titanic, una lapide scuote Belfast] [[Corriere della Sera]] – 8 febbraio [[1998]]</ref>
L'ordine di far salire donne e bambini di terza classe sul ponte lance pare che sia arrivato alle 00:30, quando un cameriere guidò piccoli gruppi di persone attraverso il dedalo di passaggi e il largo corridoio detto ''Scotland Road'' sul ponte E<ref name="Marcus" />.
[[File:Titanic orchetra.jpg|thumb|I componenti dell'orchestra suonarono fino a poco prima che la nave affondasse del tutto e persero tutti la vita nel naufragio]]
Poco dopo mezzanotte, il 4º ufficiale Boxhall scorse le luci di una nave a circa 10 miglia di distanza (si trattava del già citato ''Californian'') e fu autorizzato da Smith a sparare otto razzi di segnalazione, uno ogni cinque minuti, senza alcun risultato<ref name="Marcus" /><ref name="Ballard" />. Alle 00:15 il comandante si recò personalmente in sala radio per istruire i due marconisti all'invio delle richieste di soccorso<ref name="Marcus" />, che avvennero inizialmente tramite il codice [[CQD]]. A partire dalle 00:45 i marconisti cominciarono ad impiegare anche l'[[SOS]], il nuovo segnale di soccorso introdotto nel [[1908]]. Gli operatori radio al tempo si servivano raramente del nuovo segnale, che cominciò a essere utilizzato universalmente dopo che Harold Bride lo usò a bordo del ''Titanic''. A quell'epoca, inoltre, non tutte le navi avevano apparati radio a bordo, e quelle che li avevano non sempre li tenevano in funzione 24 ore su 24.
 
Diversi bastimenti risposero, tra cui anche la "«gemella"» ''Olympic''<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/02/06/il-business-del-titanic-all-asta-gli.html Il business del Titanic all'asta gli ultimi messaggi] [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] – 6 febbraio [[1998]]</ref>, ma erano tutti troppo lontani per intervenire in tempo. L{{'}}''Olympic'' in particolare era anch'esso in navigazione, sulla tratta opposta, ovvero New York-Southampton, ma era a circa 930 km dal luogo della collisione. I suoi marconisti si adoperarono comunque a ritrasmettere i segnali di [[SOS]] verso le altre navi, essendo provvisti di un [[telegrafo]] estremamente potente (analogo a quello del ''Titanic''); a dispetto della grande distanza, l'''Olympic'' provvide anche ad accelerare, viaggiando addirittura a 23 [[Nodo (unità di misura)|nodi]] per tentare di raggiungere la "«gemella"», ma non poté fare nulla per salvare i passeggeri del ''Titanic'' poiché era troppo lontana e il tempo non bastò. Arrivò sul luogo del disastro a mattino inoltrato, quando ormai le operazioni di salvataggio erano state terminate.
 
Il primo uomo a ricevere la richiesta di soccorso fu il radioamatore [[Arthur Moore]]<ref>{{cita web|url=http://it.notizie.yahoo.com/il-primo-uomo-che-sent%C3%AC-l-urlo-del-titanic.html?nc|titolo=Il primo uomo che sentì l'urlo del Titanic|accesso=15 aprile 2012}}</ref>. La nave più vicina ad aver risposto era il ''[[RMS Carpathia|Carpathia]],'' distante 58 miglia, a bordo del quale il marconista Harold Cottam, dopo aver ricevuto un messaggio dalla stazione telegrafica di [[Capo Race]] che segnalava la presenza di messaggi privati destinati al ''Titanic'', notificò la cosa al celebre transatlantico, ma ricevette in risposta il segnale di soccorso e, allibito, svegliò di corsa il comandante [[Arthur Rostron]] per comunicare la notizia<ref name="Marcus" />. Rostron tracciò immediatamente un percorso verso l'ultima posizione nota del ''Titanic'', fece predisporre la propria nave all'accoglienza dei naufraghi ed ordinò di invertire la rotta e mettere le macchine avanti tutta, ma il ''Carpathia'' sarebbe giunto sul posto in non meno di quattro ore. L'ultimo messaggio ricevuto dal ''Carpathia'', alle 1:45, diceva: «Vieni il più presto possibile, amico. La nostra sala macchine si sta riempiendo fino alle caldaie.»<ref name="autogenerato2">Dal sito internet: ''Titanic'', di Claudio Bossi</ref>