Domenico Cirillo: differenze tra le versioni

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==Naturalista e medico di fama internazionale==
Sin da giovane, anche grazie al fatto che proveniva da una famiglia di naturalisti e di medici, si dedicò agli studi di scienze naturali e di medicina. Inviato a Napoli all'età di circa sette anni, iniziò i suoi studi sotto la guida dello zio Santo, studioso ed esperto di disegno e [[botanica]], che possedeva una vasta collezione naturalistica e che l'avviò al disegno, dove Domenico divenne tanto abile da realizzare quasi tutte le tavole illustrative delle sue opere botaniche e zoologiche<ref name=":0">{{Treccani|domenico-cirillo_(Dizionario-Biografico)|CIRILLO, Domenico|accesso=15 giugno 2018}}</ref>. A 16 anni si iscrisse all'[[Università degli Studi di Napoli Federico II|Università di Napoli]] e, a soli 20 anni, il 2 dicembre [[1759]], si laureò in [[Medicina]].
 
Nel [[1760]] Cirillo divenne professore di botanica all'Università di Napoli. A lui si deve l'introduzione della [[tassonomia linneana]] nel [[Regno di Napoli]].<ref name=":0" /> Cirillo condusse diverse spedizioni botaniche, servendosi anche dell'aiuto di abili collaboratori, come [[Gaetano Nicodemi]], e scrisse numerose pubblicazioni nei campi della botanica e dell'entomologia, tra le quali vanno ricordate ''Ad botanicas institutiones introductio'' ([[1766]]), ''Fundamenta botanicae'' ([[1785]]) e ''Entomologiae neapolitanae specimen primum'' ([[1787]]). Fornì descrizioni e illustrazioni per oltre trenta nuove specie vegetali, molte delle quali sono ancora riconosciute oggi. Grazie ad un sapiente uso del microscopio, scoprì il contributo del polline alla fecondazione delle piante. I suoi apporti nel campo della botanica furono riconosciuti dallo stesso [[Linneo]], che gli dedicò il genere vegetale Cyrilla.
 
Nel [[1777]] divenne professore di medicina all'[[Università degli Studi di Napoli Federico II|Università di Napoli]]. Divenne anche medico dell'[[Ospedale degli Incurabili di Napoli|Ospedale degli Incurabili]] di Napoli, dove insegnò Fisiologia e Ostetricia, e Medico di Corte del Regno di Napoli. Tra i suoi pazienti vi erano membri della nobiltà locale e dignitari stranieri, ma anche poveri e bisognosi, ai quali Cirillo prestava assistenza gratuitamente. Inoltre, Cirillo fu autore di diverse pubblicazioni in campo medico e sviluppò un rimedio innovativo per la sifilide. Fu uno dei primi medici in Italia a tenere un diario clinico dei propri pazienti. Dedicandosi sia alla didattica che alla ricerca, comprese l'importanza sociale della scienza medica esplicitando nel suoi ''Discorsi accademici'' ([[1787]]) le sue critiche al degrado della classe medica e delle strutture ospedaliere.