Naufragio del Titanic: differenze tra le versioni

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La durata del viaggio inaugurale del ''Titanic'', all'epoca il bastimento più grande e lussuoso mai realizzato, era prevista di sette giorni. La costruzione della nave era iniziata nel [[1909]] nei cantieri navali [[Harland and Wolff]] di [[Belfast]]; la nave, ultimata il 31 marzo [[1912]], partì da Belfast il 2 aprile e giunse due giorni dopo a [[Southampton]]. Il transatlantico salpò il 10 aprile alle 12:00 dal porto di Southampton in direzione di [[New York]] agli ordini del comandante [[Edward Smith|Edward John Smith]], 62 anni, in forza alla White Star Line dal [[1880]] e comandante dal [[1887]]; Smith, considerato uno dei più esperti capitani al mondo, aveva comandato anche il viaggio inaugurale del transatlantico gemello del ''Titanic'', l'{{nave|RMS|Olympic||2}}, poco meno di un anno prima e sulla stessa rotta, ed aveva probabilmente pianificato che quello del ''Titanic'' sarebbe stato il suo ultimo viaggio dopo una carriera durata oltre 30 anni<ref name="archivio.lastampa.it" />.
 
In una sua celebre dichiarazione, Smith aveva affermato di non riuscire a immaginare alcun tipo di evento avverso che potesse accadere ai nuovi transatlantici, poichée che la tecnica di costruzione era andata ben oltre gli incidenti che si potessero allora immaginare.<ref name="Marcus">{{Cita|Marcus 1990||Marcus}}.</ref> Egli volle al suo fianco un [[comandante in seconda]] più esperto di quello che gli era stato assegnato, quindi chiese all'ultimo momento alla Compagnia di trasferire [[Henry Tingle Wilde]] al ''Titanic'', almeno per il viaggio inaugurale<ref name="Marcus" />. Wilde, che prima si trovava sull{{'}}''Olympic'', subentrò così a [[William McMaster Murdoch]], il quale venne quindi degradato al rango di [[Primo ufficiale di coperta|1º ufficiale]]; il 1º ufficiale [[Charles Lightoller]] diventò il 2° sostituendo [[David Blair (marinaio)|David Blair]], il quale fu trasferito e, andandosene, portò via le chiavi della cassaforte che costudiva i cannocchiali per le vedette. Sembra che Wilde non fosse entusiasta dell'improvviso cambiamento e prima dello scalo a Queenstown scrisse alla sorella: «Questa nave continua a non piacermi, mi dà una strana sensazione».<ref name="Marcus" /> Il terzo ufficiale era [[Herbert Pitman]], il quarto [[Joseph Boxhall]], il quinto [[Harold Lowe]] ed il sesto [[James Paul Moody]]. Il direttore di macchina era l'ingegnere [[Joseph Bell (ingegnere)|Joseph Bell]], mentre il capo fuochista era [[Frederick Barrett]], gli operatori radiotelegrafisti erano [[Jack Phillips]] ed [[Harold Bride]] ed il commissario di bordo era [[Hugh McElroy]].
 
A bordo della nave si trovavano poco più di 2 200 persone, tra passeggeri ed equipaggio. Molti passeggeri si erano prenotati su altre navi in precedenza ed erano stati dirottati sul ''Titanic'' a causa di uno sciopero nelle forniture di carbone. In seconda classe viaggiavano soggetti di ceto medio, come impiegati, insegnanti e commercianti, mentre la terza classe era affollata di emigranti provenienti da tutte le parti del mondo, coadiuvati dall'interprete di bordo. In prima classe erano imbarcate alcune delle persone più in vista dell'epoca, per la maggior parte [[Stati Uniti d'America|statunitensi]]. Tra questi, il più facoltoso era l'imprenditore [[John Jacob Astor IV]], possessore di 150 milioni di dollari<ref name="Marcus" /> e proprietario di alcuni preziosi immobili tra cui il noto ''Waldorf-Astoria Hotel'' di [[New York]]<ref>{{cita news|autore= Arturo Zampaglione |url=http://www.repubblica.it/2006/07/sezioni/persone/miliardaria-barbona/miliardaria-barbona/miliardaria-barbona.html |titolo= New York, Brooke Astor l'ereditiera che vive da barbona |rivista= Repubblica.it |data= 28 luglio 2006 }}</ref>, che viaggiava insieme alla giovanissima moglie [[Madeleine Astor|Madeleine]].
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Alle 13:30 del 14 aprile, dopo quattro giorni di navigazione<ref name="Marcus" /><ref name="Titanic, 95 anni fa la tragedia">{{collegamento interrotto|1=[http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2007/04/09/4661-titanic_anni_tragedia.shtml Titanic, 95 anni fa la tragedia] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>, il comandante Smith comunicò a Bruce Ismay di aver appena ricevuto dal piroscafo ''[[RMS Baltic (1903)|Baltic]]'' un messaggio che segnalava la presenza di [[iceberg]] a 400 km sulla rotta del ''Titanic''<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/06/21/quella-notte-di-77-anni-fa.html|titolo= Quella notte di 77 anni fa |sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=2022-04-27}}</ref>: ciò nonostante, il direttore della White Star non diede eccessivo peso alla questione e giudicò sufficiente spostare la rotta del transatlantico sulla ''Outward Southern Track'' (in italiano: "rotta esterna meridionale"), un corridoio di navigazione concordato per le navi di linea.<ref>{{Cita libro|nome=Stephanie L.|cognome=Internet Archive|titolo=Titanic : a night remembered|url=http://archive.org/details/titanicnightreme0000barc|accesso=2022-12-12|data=2006|editore=London : Hambledon Continuum|ISBN=978-1-85285-500-0}}</ref> I due uomini discussero anche della velocità, decidendo di portarla al massimo possibile;<ref name="Ballard" /> nelle precedenti 24 ore erano infatti state percorse ben 546 miglia e c'era la possibilità di arrivare a New York con un giorno di anticipo, cosa che avrebbe indubbiamente fornito un ottimo ritorno pubblicitario per la nave e la compagnia. Non è mai stato chiarito di chi fu la responsabilità finale della decisione.
 
In ogni caso, nell'Oceano Atlantico, l'eventualità di incontrare ghiaccio galleggiante ed il fatto che, anche in presenza di iceberg, le navi di linea viaggiassero ad alte velocità per rispettare o ridurre i tempi anche se era nota la presenza di iceberg erano circostanze assolutamente comuni all'epoca. Questa verità fu confermata durante l'inchiesta britannica successiva al disastro, quando parecchi comandanti (John Pritchard, William Stewart, Alexander Fairfull, Andrew Braes e molti altri) furono interrogati al riguardo. Riduzioni di velocità ed eventuali correzioni di rotta venivano eseguite solo in caso di effettivo avvistamento di un ostacolo; se le vedette, una volta allertate di prestare attenzione, non segnalavano niente di particolare, si procedeva normalmente. Durante il processo sulle cause del naufragio vi fu chi ipotizzò che la compagnia di navigazione avesse espressamente richiesto di rimanere al di sopra dei {{Converti|20|nodi}} di velocità al fine di assicurarsi il prestigioso "[[Nastro Azzurro (premio)|Nastro Azzurro]]" (''Blue Riband''), riconoscimento conferito alla nave più veloce nell'attraversare l'Atlantico, all'epoca detenuto dal transatlantico [[RMS Mauretania|RMS ''Mauretania'']] della compagnia rivale [[Cunard Line]] (la White Star Line aveva fatto costruire il ''Titanic'' e i suoi gemelli [[RMS Olympic|''Olympic'']] e [[HMHS Britannic|''Britannic'']] proprio allo scopo di battere la concorrenza del ''Mauretania'' e del suo gemello [[RMS Lusitania|RMS ''Lusitania'']]).<ref name="Marcus" />
 
Alle 13:45 arrivò un altro messaggio, dal piroscafo ''Amerika'', che allertava riguardo la presenza di iceberg: inspiegabilmente esso non fu recapitato al ponte di comando. Stessa sorte ebbe, nel pomeriggio, un altro avviso dello stesso tenore inviato dal ''Mesaba''. I marconisti del ''Titanic'' erano del resto impegnati nell'invio dei numerosi messaggi privati dei passeggeri, che fin dal giorno prima si erano accumulati a causa di un guasto momentaneo all'apparecchiatura radio (i cavi del trasformatore secondario si erano bruciati)<ref name="Marcus" />.
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Verso le 21:00 la temperatura atmosferica era scesa a un grado sopra lo zero ed il 2º ufficiale Lightoller, che si trovava di guardia in plancia in quel momento, aveva avvertito il maestro d'ascia che la scorta d'acqua si sarebbe probabilmente ghiacciata.<ref name="Marcus" /> Circa a quell'ora il comandante salì in plancia, dopo essersi intrattenuto a cena nel ristorante con la famiglia Widener, e discusse con Lightoller delle condizioni eccezionalmente calme del mare; prima di ritirarsi in cabina, Smith ordinò di mantenere la velocità e la direzione, di chiamarlo se fosse accaduto qualcosa di strano<ref name="Titanic, 95 anni fa la tragedia" /> e di rallentare in caso di foschia<ref name="Marcus" />. L'abbassamento della temperatura indicava probabilmente che la nave stava avvicinandosi ad un banco di iceberg<ref name="Ballard">{{Cita|Ballard 1987||Ballard}}.</ref> e Lightoller disse alle vedette di prestare attenzione ai ghiacci galleggianti, soprattutto a quelli di ridotte dimensioni, detti ''[[Iceberg|growlers]]''.<ref name="Marcus" />
 
Alle 22:00 il 1º ufficiale Murdoch subentrò a Lightoller, il quale gli comunicò gli ordini del comandante. Mezz'ora più tardi, alle 22:30, il piroscafo ''Rappahannock'' incrociò il ''Titanic'' e lo informò, con segnali luminosi in codice Morse tramite la lampada, di essere appena uscito da una banchisa circondata da iceberg.<ref name="Marcus" /> Murdoch diede conferma di ricezione e ordinò al lampista di chiudere i boccaporti sul castello di prua, in modo che la luce non ostacolasse la visuale delle vedette;<ref name="Ballard" /> anche il 1º ufficiale, però, non decise di ridurre la velocità della nave. L'esperienza aveva dimostrato che solitamente le montagne di ghiaccio venivano rese visibili con un discreto anticipo dallo scrosciare delle onde alla loro base, cosa che tuttavia non sarebbe potuta avvenire con un mare calmo come in quel momento.<ref name="Marcus" /> Durante l'inchiesta britannica Lightoller specificò che «…l'oceano era liscio come la superficie di un tavolo o di un pavimento; era un fatto veramente eccezionale».<ref name="Marcus" />
 
Alle 23:00 un ultimo marconigramma giunse infine dal mercantile ''[[Californian]]'', che sostava bloccato nella banchisa a poche decine di miglia a nord-ovest dal ''Titanic'', relativo alla presenza di un enorme campo di [[iceberg]] proprio sulla rotta del transatlantico; anche questo messaggio non venne recapitato in plancia e anzi il marconista Phillips rispose con tono seccato all'operatore del ''Californian'' dicendogli di tacere, per aver interrotto i suoi dispacci con la stazione telegrafica di [[Capo Race]], a [[Terranova]]. In generale, analizzando l'atteggiamento di tutto l'equipaggio, esso pareva pervaso da eccessiva leggerezza e sicurezza.<ref>Parole di Walter Lord, citate nel libro: ''Il ritrovamento del Titanic'', di Robert Ballard.</ref>
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La mancanza dei binocoli – si appurò al processo – era imputabile alla fretta di salpare da Southampton nei tempi previsti, ragion per cui non furono distribuiti a bordo già alla partenza.<ref name="TITANIC LA NAVE DEI SOGNI">{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/11/11/titanic-la-nave-dei-sogni.html |titolo=Titanic la nave dei sogni |rivista=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] |data=11 novembre 1997}}</ref> Il motivo è anche spiegabile con il rimpasto dell'equipaggio voluto dal comandante, in quanto il 2º ufficiale Blair (sostituito da Lightoller) prima del trasferimento diede istruzione di togliere dalla coffa i binocoli che lui stesso aveva portato.<ref name="Marcus" /> In pratica, l'iceberg che le vedette si trovarono di fronte era pressoché invisibile di per sé e venne «avvistato» indirettamente, in quanto la sua sagoma interrompeva la linea dell'orizzonte e lasciava una piccola porzione della [[volta celeste]] priva apparentemente di stelle.<ref>Ibidem</ref>
 
Dopo l'avvistamento, istintivamente, [[Frederick Fleet|Fleet]] diede l'allarme suonando tre volte la campana e telefonò alla plancia di comando, dove il sesto ufficiale James Moody gli rispose chiedendogli cosa vedesse, domanda a cui Fleet rispose «''Iceberg, right ahead!''» («''Iceberg, proprio davanti!''»). Il primo ufficiale Murdoch, che in quel momento si trovava al comando della nave, ordinò immediatamente al timoniere [[Robert Hichens]] di mettere tutto il timone a [[Glossario dei termini marinareschi (S-Z)|sinistra]] (babordo), manovra che però avrebbe avvicinato la poppa all'ostacolo, motivo per cui successivamente Murdoch, probabilmente, ordinò una contro-virata a destra (tribordo); venne inoltre dato l'ordine di chiudere le porte stagne. NonIn èmolti invecesostennero chiaroanche seche lei macchinemotori furono veramente messemessi «indietro tutta»:, ma ciò potrebbe non essere vero, in quanto una virata con la nave «frenata» dall'azione delle macchine invertite è meno efficace, e Murdoch, ufficiale con quasi trent'anni di esperienza marittima, era quasi certamente a conoscenza di ciò; è certo che non vi fu un'inversione istantanea delle macchine alla velocità di crociera (manovra chiamata ''crash stop''), che avrebbe provocato una forte scossa per tutta la nave, che nessuno ha dichiarato di aver sentito, ed avrebbe addirittura potuto far saltare gli assi e danneggiare i motori. Sicuramente Murdoch fece fermare le macchine, perché il primo ordine ricevuto dai fuochisti fu quello di chiudere gli ammortizzatori delle caldaie per diminuire la pressione del vapore, necessario al pieno funzionamento delle macchine, ma non è chiaro se poi le fece invertire, ordine che avrebbe invece comportato la necessità di alimentare ancor di più le caldaie, quindi continuare a produrre vapore. In ogni caso, la nave viaggiava alla velocità di circa {{Converti|22,5|nodi}} (velocità calcolata subito dopo dal 4º ufficiale Boxhall), troppo alta per riuscire a rallentare e virare nel tempo disponibile per evitare l'impatto, in virtù dell'[[abbrivo]]. La nave sfiorò a [[dritta]] (sulla fiancata di destra) l'iceberg nella sua porzione emersa, ma si scontrò pesantemente con la porzione immersa della montagna di ghiaccio.
 
Dopo il ritrovamento del relitto, in base alla posizione geografica, si scoprì che la velocità effettiva al momento della collisione era di circa {{Converti|20,5|nodi}}.
 
Inoltre, aA posteriori è stato ipotizzato che, se Murdochil bastimento avesse mantenuto la [[Rotta navale|barra]] dritta, il transatlantico si sarebbe di certo scontrato frontalmente in modo molto violento contro l'iceberg, edma avrebbei probabilmentedanni permessoche diavrebbe continuareriportato, nonostanteanche ise comunque molto seri, dannisarebbero chestati avrebbetali comunqueda subitonon fargli perdere la galleggiabilità e da permettergli di continuare, anche se a regime ridotto, la sua traversata verso [[New York]], adove regimesi ridottosarebbe potuto provvedere alle riparazioni in cantiere.
 
Il ghiaccio strisciò sulla [[dritta]], piegando le lamiere e provocando sei diverse falle circa 5 metri al di sotto della [[linea di galleggiamento]], lungo le giunture rivettate; ciascuna falla presenta un'area di circa 1 m². L'iceberg fotografato giorni dopo sul luogo del disastro pare essere proprio quello incriminato, in quanto apparìapparve colorato da due strisce, una nera e una sottostante rossa, i colori della vernice impiegata sul ''Titanic''. La collisione non fu avvertita in maniera significativa dai passeggeri delle classi prima e seconda, in virtù del fatto che le loro cabine erano posizionate al di sopra della [[linea di galleggiamento]]; solo chi si trovava sul ponte si accorse della presenza dell'[[iceberg]], pur senza rendersi conto della gravità dell'evento, in quanto piovvero frammenti di ghiaccio distaccatisi dalla massa dell'iceberg in seguito all'avvenuto impatto.
 
Dalle testimonianze dei superstiti, gli unici segnali dell'impatto in prima classe furono un tintinnio dei lampadari di cristallo ed alcuni oggetti che caddero dai comodini; il momento fatale venne invece descritto dai passeggeri di seconda classe come «''una vibrazione ovattata, strana e breve''», come «''un botto sordo''» dai passeggeri di terza classe e come un rumore «''assordante di ferraglia''» dai fuochisti, i primi che si resero conto dello sventramento della murata (testimonianza dell'unico sopravvissuto del locale caldaie numero 6, il compartimento che risultò essere il più danneggiato in seguito all'impatto). Lightoller, che in quel momento si trovava lecitamente a letto nella sua cabina, testimoniò di aver avvertito soltanto «''un'interruzione nella monotonia del movimento''». In seguito i superstiti descrissero l'impatto come «''il rotolare di migliaia di biglie''», come «''se qualcuno avesse strusciato un enorme dito contro la murata della nave''», o come se «''un pezzo di stoffa si fosse lacerato''».<ref name="Ballard" /> Ben diversa fu la reazione in sala macchine, dove i fuochisti erano intenti ad alimentare le caldaie. Uno di essi rese la seguente testimonianza: «''All'improvviso la murata di dritta parve rovinarci addosso. Si sentì come uno scoppio di arma da fuoco e l'acqua cominciò a scorrere intorno; ci gorgogliò tra le gambe e noi ci precipitammo con un balzo nel compartimento successivo chiudendoci alle spalle la porta stagna. Non pensai, e nessuno lo pensò in quel momento, che il Titanic sarebbe potuto affondare''».<ref>''Morning Post'', 29 aprile 1912. Citato in {{Cita|Marcus 1990}}.</ref>
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== Storia di alcuni superstiti ==
=== Masabumi Hosono ===
Masabumi Hosono (細野 正文) (Hokura, 15 ottobre [[1870]] – [[Tokyo]], 14 marzo [[1939]]), era l'unico passeggero [[Giappone|giapponese]] a bordo del ''Titanic.'' e riuscìRiuscì a salvarsi lanciandosi in mare su una lancia ancora libera, nonostante l'indicazione del comandante di dare la precedenza a donne e bambini. Il fatto non costituì nulla di particolare nel mondo occidentale, mentre segnò profondamente la vita di Hosono in [[Giappone]], dove l'opinione pubblica lo additò come un traditore dell'onore nipponico, nomea che pregiudicò la sua carriera lavorativa sino alla sua morte, avvenuta nel [[1939]].<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/dicembre/14/giapponese_che_salvo_dal_Titanic_co_0_97121414276.shtml ''Il giapponese che si salvò dal Titanic e in patria fu trattato da vigliacco''], ''[[Corriere della Sera]]'', 14 dicembre 1997.</ref>
 
=== Emilio Portaluppi ===
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=== La famiglia Laroche ===
Joseph Philippe Lemercier Laroche ([[Cap-Haïtien]], 26 maggio [[1886]] – Oceano Atlantico, 15 aprile [[1912]]) era l'unico passeggero nerodi colore a bordo del ''Titanic''. Originario di [[Haiti]], si imbarcò, insieme alla moglie Juliette Marie Louise Lafargue e le due figlie (Simonne Marie Anne Andrée Laroche e Louise Laroche), sul transatlantico a [[Cherbourg]] nel tardo pomeriggio del 10 aprile, prenotando una cabina di seconda classe. Dopo l'impatto con l'iceberg, Joseph perì nel naufragio, mentre la moglie e le figlie, imbarcate sulla lancia n. 14, furono recuperate dal ''Carpathia'' nelle ore successive. Il corpo di Laroche non fu mai ritrovato<ref>{{cita web|url= https://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-biography/joseph-laroche.html |titolo= Mr Joseph Philippe Lemercier Laroche }}</ref>.
 
=== David Sarnoff ===
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=== Dorothy Gibson ===
Famosa attrice statunitense, aveva iniziato la sua carriera anel teatro, diventando poi una famosa modella. Passò poi al cinema. La notte del disastro Dorothy e la madre, in quanto passeggere di prima classe, occuparono la prima scialuppa che venne calata in acqua, la numero 7, recuperata poi dal ''Carpathia''. Tornata a [[New York]] girò il film ''[[Salvata dal Titanic]]'' che apparve nelle sale cinematografiche il 14 maggio del 1912, a un mese esatto dal naufragio: fu un vero successo. Tuttavia, dopo ''Salvata dal Titanic'', il successo di Dorothy sembrò svanire; girò solo un altro film, poi si sposò. Morì di [[infarto]] nel [[1946]] all'[[Hôtel Ritz (Parigi)|Hotel Ritz]] di [[Parigi]].
 
=== Gli ultimi sopravvissuti del ''Titanic'' ===