Dionisio Anzilotti: differenze tra le versioni
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|PostNazionalità = , grande studioso di [[diritto internazionale]] nel [[XX secolo]] e membro dell'[[Accademia dei Lincei]]
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==Biografia==
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Fu membro del ''Consiglio del contenzioso diplomatico'' del [[Ministero degli Affari Esteri]], fino alla sua riforma, e consigliere del ministro o membro di consigli temporanei in molte occasioni (casi "Carthage", "Manouba" e "Tavignano") nel [[1912]]-[[1913|13]] presso la [[Corte permanente di arbitrato]].
▲[[File:2018-09-22 Villa del Castellaccio Uzzano 03.jpg|left|miniatura|Dionisio Anzilotti raffigurato assieme agli altri giudici dell'Alta Corte di Giustizia de L'Aia.]]
Nel [[1919]] fu consigliere legale e delegato tecnico del governo italiano alla [[Conferenza di pace di Parigi (1919)|Conferenza di pace di Parigi]]. Dal [[1916]] fu sottosegretario generale della [[Società delle Nazioni]] e in tale veste partecipò nel [[1920]] ai lavori preparatori dello [[statuto (diritto)|statuto]] della [[Corte Permanente di Giustizia Internazionale]]. Il 14 settembre [[1921]], fu giudice presso tale Corte e ne tenne la presidenza il [[1928]] e il [[1930]]; nel 1930 fu rieletto per un secondo mandato di nove anni. Nel ''caso del Vapore Wimbledon'' passò alla storia della Corte come l'unico giudice ad aver votato contro un ricorso presentato dallo Stato che l'aveva designato come componente del collegio giurisdizionale.
Fu membro internazionale dell'[[Accademia dei Lincei]] nel campo delle scienze morali (dal [[1926]]) e socio della ''[[Reale Accademia d'Italia]]'' dal 27 settembre [[1929]]. Fu inoltre membro associato dell'[[Institut de droit international]] dal [[1908]], e ottenne la piena affiliazione nel [[1921]], mentre tra il [[1932]] e il [[1934]] fu il primo vicepresidente dello stesso "Institute". Fece ancora parte di molte altre istituzioni culturali in Italia e all'estero, come l'[[Accademia dei Georgofili]], l'Accademia delle Scienze di Bologna, l'Istituto americano di diritto internazionale, l'Académie de droit comparé, il Comitato consultivo per le conferenze di diritto privato internazionale e l'Accademia delle scienze di [[Utrecht]]. Scrisse la sua ultima fatica accademica nel 1932 con un lavoro sui limiti della giurisdizione italiana nei confronti delle compagnie straniere.
[[File:Anzilotti Enrico e Dioniso 1937.png|thumb| Dioniso Anzilotti ritratto con la molgie e il figlio Enrico nel 1937 presso la villa di Uzzano]]
Al termine delle sue attività scientifiche e diplomatiche, Anzilotti si ritirò presso la ''Villa del Castellaccio'', sulla collina di [[Uzzano]], che aveva acquistato nel 1926, assieme ai circostanti, ubertosi vigneti dai conti Orsi-Bertolini. Qui, si dedicò alla produzione e commercializzazione del vino ("''Bianco di Valdinievole''"). Durante la [[Seconda guerra mondiale]], egli aprì le porte della sua villa a molti rifugiati e alle brigate [[resistenza italiana|partigiane]] operanti nella zona.
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