Attilio Nani: differenze tra le versioni

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Figlio di Abramo e Margherita Legrenzi, dal padre artigiano discendente da una famiglia di cesellatori, che gestivano una bottega in Clusone nelle vicinanze della [[Chiesa di Sant'Anna (Clusone)|chiesa di sant'Anna]], apprese il mestiere di [[cesellatura|cesellatore]] e [[doratura|doratore]]. Frequentò negli anni dal [[1915]]-[[1918]] l'[[Accademia Tadini]] di [[Lovere]], e poi all'[[Accademia Carrara]] allievo di [[Ponziano Loverini]]<ref>{{cita web|url=http://www.bgpedia.it/nani-attilio/|2=titolo?Nani,Attilio|editore=Bgpedia|accesso=14 giugno 2016|urlmorto=sì}}</ref>, ma a causa di un infortunio del padre lasciò la scuola per aiutare nella bottega di famiglia, trasferendola poi a [[Bergamo]] in via Torretta<ref>{{cita libro|autore=Nicola Morali|titolo=Baradèlli di ieri e oggi|editore=Ferrari|città=Clusone|anno=1990}}</ref>.
 
Continuando il lavoro paterno cominciò a comporre motivi decorativi su [[piatto (stoviglia)|piatti]] e [[vaso|vasi]] presentati alle mostre di arte decorativa Biennali di [[Monza]] del [[1923]] e nel [[1925]], e poi alle Triennali di [[Milano]] del [[1930]], del '[[1933|33]] e del '[[1936|36]]. Ai concorsi di [[sbalzo (arte)|sbalzo]] e cesello di Brera ottenne due premi durante il periodo dal [[1930]] al [[1940]].
 
Oltre all'attività dello sbalzo, dai piatti ai vasi, dai ritratti a tutto tondo, figurette, [[bassorilievo|bassorilievi]], composizioni, [[maschera|maschere]] e opere d'arte sacra come [[ostensorio|ostentori]], [[Calice (liturgia)|calici]] e [[croce|croci]], si dedicò alla scultura eseguendo parecchie opere sia in [[terracotta]] che in [[bronzo]] e [[cera]].