Iliade: differenze tra le versioni

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Dopo nove anni di assedio, Agamennone, capo dell'armata achea e fratello di Menelao, si rifiuta di restituire a Crise, sacerdote di Apollo, la figlia Criseide, che egli ottenne come preda di guerra. Perciò il dio infligge una pestilenza al campo dei Greci, costringendo Agamennone a restituire Criseide. Per compensarsi della perdita, egli sottrae ad Achille la sua schiava Briseide.<br />
Il Pelide, sdegnato, ritenendo d'avere ricevuto un affronto, decide di non combattere più a fianco degli Achei, che senza di lui subiscono gravi perdite. Patroclo, compagno di Achille, decide di scendere in campo con le sue armi fingendosi Achille, ma viene ucciso da Ettore, principe ereditario troiano e comandante in capo dell'esercito, che solo dopo averlo sconfitto lo riconosce. <br />
Achille, riarmato da [[Efesto]], torna a combattere per vendicare la morte del compagno; trova lo scontro con Ettore che uccide in duello, legando il suo corpo a un carro, trascinandolo fuoriattorno dallealle mura di Troia e confiscando il cadavere. Priamo, [[re]] dei troiani, giunge nel campo dei Greci a chiedere la restituzione di Ettore; Achille fa dunque una pace personale con Priamo, permettendogli di riscattare la salma del figlio.<br />
Il destino della città di Troia privo del suo eroe più forte sarà comunque senza speranza.