Image Comics: differenze tra le versioni
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===Apice delle vendite ([[1993]])===
Al suo secondo anno di vita la ''Image'' raggiunge l'apice assoluto delle vendite della sua storia e sino ad ora non replicherà o supererà tale risultato. Bisogna però sottolineare che il 1993 è l'anno del record di vendite di tutta la storia del fumetto statunitense dal 1935 in poi<ref name=cbs93>{{cita news|url=http://www.comichron.com/monthlycomicssales/1993.html|titolo=1993 Comic Book Sales Figures|accesso=18 maggio 2012}}</ref>. In quell'anno tutti gli editori presenti sul mercato hanno un picco di vendite e questo permette una raccolta di circa 850 milioni di dollari di cui il 14,79% è preso dalla vendita di albi ''Image''<ref name=cbs93/>. Nel 1992 il mercato aveva già raggiunto una strabiliante cifra di 500 milioni di dollari e il suo aumento sembra inarrestabile<ref name=cb90>''Chapter Four: 1993'', in {{cita | The 1990s | pp.90-91}}</ref>. Vi comincia ad essere la convinzione che i fumetti saranno un business miliardario e tre grandi compagnie quali la ''Big Entertainment'', la ''Starlog Franchising Corporation'' e la ''Classic International Entertainment'' vogliono creare catene di comic shop in tutto il paese<ref name=cb90/>. I meriti di questo successo non sono però ascrivibili ad una reale tendenza del mercato fumettistico o ad un allargamento comprovato di lettori di fumetti. Questo è infatti il risultato di una bolla speculativa che ha portato lettori e rivenditori specializzati (che raggiungono la cifra record di 11000 comics shop) a comprare molti numeri di uno stesso albo nella speranza di rivenderlo a prezzo maggiorato<ref name=cbs93/>. Molti di questi speculatori arrivano dal mercato delle trading cards che è da poco collassato ma che non ha dissuaso quegli stessi compratori/collezionisti nell'investire sui comic book intravedendo nei nuovi editori quali la Image e la Valiant le future Marvel e DC<ref name=cb90/>. In effetti il febbraio 1993 appare come la scintilla di una rivoluzione, per la prima volta dalla nascita del ''Direct Market'' (quello tramite fumetterie e librerie, non le edicole) i 5 albi più richiesti dai rivenditori non sono delle Big-Two Marvel e DC<ref name=cb90/>. Quattro degli albi maggiormente prenotati sono proprio della Image e uno della Valiant<ref name=cb90/>. Il primo della Marvel è sesto e l'albo di punta della DC crolla al 24º posto<ref name=cb90/>. Il mercato è però altamente inflazionato e bisogna considerare che la stessa Marvel nel triennio precedente (1990-1992) aveva aumentato indiscriminatamente il numero delle serie proposte spesso con un'eccessiva tiratura, il tutto supportato dai due principali distributori presenti cioè i ''Diamond Comic Distributors'' e la ''Capital City Distribution''. In questo periodo sembra esserci la reale convinzione che si possano vendere anche milioni di copie di un albo a fumetti. L'illusione cade però già durante il 1993, tra aprile e novembre il numero degli albi venduti si dimezza<ref name=cb90/>, preludio al collasso del mercato fumettistico che avviene tra il 1993 e il 1996<ref>{{cita news|url=https://tvtropes.org/pmwiki/pmwiki.php/Main/TheGreatComicsCrashOf1996|titolo=The great comics crash of 1996|accesso=18 maggio 2012|dataarchivio=8 maggio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120508103622/http://tvtropes.org/pmwiki/pmwiki.php/Main/TheGreatComicsCrashOf1996|urlmorto=sì}}</ref>, dal quale l'intero settore non si è ripreso neppure negli anni duemila<ref>Nel 2011 il mercato fumettistico non ha generato nemmeno la metà del ricavato del 1993. Siamo a poco più di 400 milioni di dollari contro 850 del 1993.{{cita news|url=http://www.comichron.com/monthlycomicssales/2011.html|titolo=Overall del 2011|accesso=18 maggio 2012}}</ref>. Nel 1993 la ''Image'' sembra però essere il vero motore del mercato e riesce a piazzare al vertice delle vendite 6 albi nei seguenti mesi (con riferimento al distributore ''Diamond Comic'')<ref name=cbs93/>:
*Gennaio: ''Darker Image'' n.1
*Febbraio: ''Stormwatch'' n.1
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Durante gli anni novanta si diffondono rapidamente i ''crossover'' tra diversi editori, albi nei quali si fanno incontrare personaggi di case editrici differenti come per esempio Batman (DC) che condivide una o più storie con il ''Punitore'' (Marvel). Questa pratica sembra accentuarsi maggiormente con l'inizio della crisi del mercato ma paradossalmente è proprio un ''crossover'' tra due case editrici in espansione come la ''Valiant'' e la ''Image'' a segnare l'inizio della fine del boom del mercato fumettistico dei primi anni novanta.
Il progetto nasce da un'idea di Jim Lee e [[Steve Massarsky]] i quali vogliono creare una miniserie nella quale far incontrare i personaggi delle due neonate case editrici<ref name=dmc>{{cita news|url=https://tvtropes.org/pmwiki/pmwiki.php/Main/DeathMate|titolo=Deathmate Crash|accesso=1º luglio 2012|dataarchivio=10 aprile 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130410033517/http://tvtropes.org/pmwiki/pmwiki.php/Main/DeathMate|urlmorto=sì}}</ref>. Il tutto viene pubblicizzato come il più grande evento fumettistico della storia, un'opera che vedrà incontrarsi personaggi che hanno rivaleggiato nelle classifiche di vendita con i personaggi Marvel e DC<ref name=dmc/>. Il tutto viene dato in gestione a [[Bob Layton]] il quale deve supervisionare la realizzazione di una miniserie che presenta un albo di prologo e uno di epilogo, mentre i quattro numeri centrali sono leggibili singolarmente e ne vengono realizzati 2 da artisti Image e due della Valiant, per un totale di tre ciascuno se si contano l'epilogo e il prologo. Inizialmente l'evento suscita un notevole interesse e gli ordini sono molto alti ed arrivano a superare il mezzo milione di copie ma, mentre gli albi realizzati dalla Valiant sono tutti consegnati più o meno in tempo entro la fine del 1993, la Image non riesce a finire i suoi<ref name=dmc/>. Difatti questi albi usciranno con 5 o 6 mesi di ritardo quando ormai i lettori e gli stessi speculatori di mercato hanno perso interesse alla miniserie<ref name=dmc/>. Il danno più grande viene fatto ai negozi specializzati come i ''comic shop'', che spinti dalle grande attese ne avevano ordinano copie in eccesso e che ora si ritrovano nei magazzini migliaia di fumetti invenduti e senza alcun mercato secondario dove smerciarli<ref name=tcba>{{cita news|url=http://badmouth.net/the-comic-book-apocalypse/|titolo=The comic book apocalypse|accesso=1º luglio 2012}}</ref>. All'improvviso ci si comincia a rendere conto che gli albi ''Image'' potrebbero non avere quel bacino di utenza che ci si aspettava e che soprattutto, senza l'acquisto massiccio di albi da parte di singoli speculatori, le stime di vendita vanno riviste. Il punto è che anche il mercato dell'usato è ormai saturo e non si riesce più a guadagnare rivendendo un albo di cui esistono centinaia di migliaia di copie<ref name=tcba/>. Il contraccolpo è durissimo per i rivenditori e migliaia di ''comic shops'' chiudono tra il 1994 e il 1995. La crisi è ormai generale, anche se la miopia dei distributori e degli editori porta il mercato ad una espansione ancora per un paio di anni fino al 1996.
La colpa di ciò non è certo imputabile alla ''Image'' o al nefasto ''[[Deathmate]]'' crossover ma gli elementi in gioco sono diversi e colpiscono tutti indifferentemente, portando la stessa ''Marvel'' a dichiarare bancarotta nel 1997. Da questo punto in poi per la ''Image'' inizia un declino irreversibile che porterà ad un drastico ridimensionamento nelle aspettative di guadagno per chi decide di realizzare i fumetti sotto tale logo.
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