Mohamed Bazoum: differenze tra le versioni

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Al momento di assumere la carica era presidente del [[Partito Nigerino per la Democrazia e il Socialismo]].<ref>{{Cita news|url=https://doi.org/10.1108/OXAN-DB243255|titolo=Niger's Bazoum offers stability over democracy|data=1º gennaio 2019|pubblicazione=Emerald Expert Briefings|lingua=en|accesso=27 dicembre 2020}}</ref> In precedenza aveva ricoperto incarichi di governo come ministro degli affari esteri, della cooperazione e dell'integrazione africana dal 1995 al 1996 e dal 2011 al 2015 e ministro degli interni dal 2016 all'estate del 2020, quando si dimise per concorrere alle imminenti [[Elezioni generali in Niger del 2020-21|elezioni presidenziali]]. Bazoum risultò vincitore al secondo turno con il 55.67% dei voti battendo l'ex presidente [[Mahamane Ousmane]].<ref>{{cita news |titolo=Mohamed Bazoum wins Niger's presidential runoff |url=https://nation.africa/kenya/news/africa/mohamed-bazoum-wins-niger-s-presidential-runoff-3301926|lingua=en |accesso=23 febbraio 2021 |data=23 febbraio 2021}}</ref>
 
Nel dicembre 2022, Mohamed Bazoum è stato nominato attuale presidente dell'Unione economica e monetaria dell'Africa occidentale ([[UEMOA]]), durante il 23° vertice ordinario dei capi di stato e di governo dell'organizzazione ad Abidjan.<Ref>{{Cita web|https://www.jeuneafrique.com/1398170/economie/uemoa-bazoum-croissance-et-inflation-au-menu-du-sommet-des-chefs-detat/|Uemoa : Bazoum, croissance et inflation au menu du sommet des chefs d’État}}</Ref>
 
Il 26 luglio 2023, viene preso come ostaggio dalle guardie nigerine, attuando un [[Colpo di Stato|colpo di stato]].