Plotino: differenze tra le versioni
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=== Spedizione in Asia e trasferimento a Roma ===
Passò i seguenti undici anni ad Alessandria fin quando, ormai trentottenne, decise di investigare gli insegnamenti filosofici dei [[Persia]]ni e degli [[India]]ni,<ref>''Vita di Plotino'', 3.</ref> in quanto nel pensiero dell'epoca sia i [[gimnosofisti]] [[india]]ni che i [[magi (zoroastrismo)|magi]] [[persia]]ni erano considerati, accanto ai saggi d'Egitto,<ref>«Il prestigio della sapienza esotica, che si sperava di trovare presso gli Egizi, i Babilonesi, e i Persiani, era andato crescendo senza sosta in età imperiale. [...] Gli scritti [[ermetismo (filosofia)|ermetici]], il cui contenuto è pure composto da vari testi filosofici, si presentano come un prodotto egiziano» (A. Dihle, ''I Greci e il mondo antico'', Giunti, Firenze 1997, pagg. 102-103). Lo stesso Plotino riferiva della sapienza raggiunta dai saggi d'Egitto, i quali «non si servivano dei segni delle lettere», «ma disegnavano [[Geroglifici egizi|figure]]», «e ne decoravano i templi per mostrare che il procedimento discorsivo non appartiene al mondo di lassù» (''Enneadi'', V, 8, 5-6, trad. di G. Faggin).</ref> una delle principali fonti della conoscenza sapienziale. Per questo lasciò Alessandria unendosi all'esercito di [[Gordiano III]] che marciava sulla Persia. La campagna militare però fu un fallimento e, alla morte di Gordiano, Plotino si trovò abbandonato in una terra ostile, e fu con grandi difficoltà che riuscì a trovare la via del ritorno verso la sicura [[Antiochia
A quarant'anni, durante il regno di [[Filippo l'Arabo]], venne a [[Roma]], dove passò la maggior parte degli anni successivi. Qui creò la sua scuola neoplatonica che attirò un gran numero di studenti. La cerchia più ristretta comprendeva Porfirio, l'[[Civiltà etrusca|etrusco]] [[Amelio Gentiliano|Amelio]], il senatore [[Castrizio Firmo]] e [[Eustochio di Alessandria]], un medico che si dedicò a imparare da Plotino e gli fu accanto fino alla morte. Tra gli altri studenti si ricordano: Zethos, di origine [[arabi|araba]] che morì prima di Plotino, lasciandogli una somma di denaro e un po' di terra; [[Zotico (poeta)|Zotico]], critico e poeta; Paolino, un medico di [[Scitopoli]]; Serapione di Alessandria.<ref>Serapione di Alessandria, secondo quanto riferito da Porfirio, era «un anziano retore, che si era dedicato in seguito alla filosofia, senza riuscire però ad abbandonare le sue cattive abitudini di uomo d'affari e di usuraio» (''Vita di Plotino'', 7, 46-49): non è da confondere quindi con l'omonimo [[Serapione di Alessandria (santo)|santo]].</ref> Aveva altri studenti nel [[Senato romano]] oltre a Castrizio, come [[Marcello Oronzio]], [[Sabinillo]], e [[Rogaziano]]. Tra i suoi studenti si annoveravano anche donne, come Gemina, nella cui casa visse durante la sua residenza a Roma, e la figlia di lei, anch'essa chiamata Gemina; Amficlea, moglie di Aristone figlio di Giamblico (ma non si tratta del filosofo, posteriore a Plotino, che porta lo stesso nome). Plotino era anche in corrispondenza col filosofo [[Cassio Longino (retore)|Cassio Longino]].
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