Trattato di pace cinquantennale: differenze tra le versioni
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I sasanidi si impegnarono a evacuare la Lazica, ma lo stato del vicino paese di [[Svanezia|Svaneti]] rimase poco chiaro per diventare una futura fonte di disaccordo. I sasanidi avrebbero ricevuto una sovvenzione annuale di 30.000 ''[[Solido (moneta)|solidi]]'' d'oro, con i primi sette anni pagabili immediatamente.<ref name="Evans" /> Nei pagamenti erano incluse le spese delle linee di difesa nel Caucaso contro i nomadi del nord, per le quali c'era un interesse reciproco ed erano state a carico dei sasanidi.<ref name="iranica-justinian" /> Entrambe le parti convennero di non stabilire nuove fortificazioni o di fortificare gli insediamenti esistenti sul confine. Per prevenire lo spionaggio, il commercio era limitato alle città di [[Al-Raqqa|Callinicum]], [[Nusaybin|Nisibis]] e [[Dvin]], mentre i commercianti di altre nazioni erano limitati a [[Dara]] (sotto i bizantini) e Nisibis (sotto i sasanidi). I rifugiati erano liberi di tornare alle loro case. In un trattato separato, ai [[Cristianesimo in Iran|cristiani dell'impero sasanide]] fu promessa la libertà di religione.<ref name="iranica-justinian" />
Il trattato di pace doveva durare 50 anni, ma rimase in vigore solo fino al 572, quando [[Giustino II]] ruppe il trattato dopo anni di crescenti tensioni su più fronti, dando inizio alla [[Guerra romano-persiana del 572-591|guerra del 572-591]]. Tra le fonti antiche, [[Menandro Protettore]] e [[Teofilatto Simocatta]]
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