Johan Rode: differenze tra le versioni

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La biblioteca privata di Rode fu ereditata da suo nipote, il professore di Copenaghen Thomas Bang (1600–1661).<ref>{{Cita web|url=http://matrikel.uni-rostock.de/id/100043230|titolo=Thomas Bangius (1627 Mich.)|sito=matrikel.uni-rostock.de|accesso=2021-12-29}}</ref> Fu messa all'asta nel 1662 insieme alla sua biblioteca postuma.
 
La maggior parte dei suoi manoscritti era pervenuta a Thomas Bartholin, che avebbeavrebbe dovuto pubblicarli; tuttavia gran parte, compresa l'edizione di Rode del ''[[De Medicina|De medicina]]'' di Celso, che era già stata preparata per la stampa, bruciò assieme alla biblioteca di Bartholin in un incendio nel 1670.<ref>Snorasson (cit.), p. 111.</ref>
 
Le antichità archeologiche da lui raccolte in Italia furono acquistate dal medico Thomas Fuiren (1616-1674) per la sua [[wunderkammer]]; attraverso la sua donazione testamentaria pervennero all'Università di Copenaghen, che le espose nella ''Domus anatomica''.<ref name=":0" />