Annichilazione elettrone-positrone: differenze tra le versioni

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A basse energie i risultati dell'annichilazione non hanno un'ampia varietà di casi; il più comune prevede la creazione di due o più [[fotone|fotoni]] di annichilazione;
la conservazione dell'energia e della quantità di moto proibisce la creazione di un solo fotone.
Nel caso più comune, vengono creati due fotoni aventi ciascuno un'energia pari all'[[energia a riposo]] dell'elettrone o del positrone (511&nbsp;[[Elettronvolt|keV]]). Siccome il sistema possiede inizialmente una quantità di moto totale pari a zero, i [[raggi gamma]] vengono emessi in direzioni opposte. È comune anche la creazione di tre fotoni, a condizione che conservi la [[simmetria C]]<ref name="griffiths">David Griffiths, ''Introduction to Elementary Particles'', John Wiley & Sons, 2008, ISBN 3527406018.</ref>.
 
È possibile la creazione di un qualsiasi numero di fotoni maggiore di 2, ma la probabilità di ciascun fotone supplementare di essere generato dall'annichilazione è molto bassa a causa della maggiore complessità (e quindi minore probabilità di avvenire) dei processi coinvolti.
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==Usi pratici==
Il processo di annichilazione elettrone-positrone è il fenomeno fisico su cui si basa la [[tomografia a emissione di positroni]] (PET) e la [[spettroscopia di annichilazione di positroni]] (PAS). Viene anche utilizzato come metodo per misurare la [[superficie di Fermi]] e la struttura della banda nei metalli mediante una tecnica chiamata Correlazione angolare della radiazione di annientamento del positrone elettronico. Viene anche utilizzato per la transizione nucleare. La spettroscopia di annichilazione di positroni viene utilizzata anche per lo studio dei difetti cristallografici nei metalli e nei semiconduttori; è considerata l'unica sonda diretta per i difetti di tipo vacante.
 
==Note==