Stefano I d'Ungheria: differenze tra le versioni

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[[File:Portrayal of Stephen I, King of Hungary on the coronation pall.jpg|miniatura|Ritratto di Stefano con gli abiti dell'incoronazione risalente al 1031]]
 
Stefano è sempre stato considerato unouna deglidelle figure statististoriche più importanti nella [[storia dell'Ungheria]].<ref name="kri51">{{cita|Kristó e Makk (1996)|p. 51}}.</ref> Il suo principale risultato raggiunto durante il suo mandatoregno, ovvero l'istituzione di una potenza cristiana che, assicurò la sopravvivenza degli ungheresi nel bacino dei Carpazi, a differenza di quanto invece accaduto nel caso degli [[Unni]], degli [[Avari]] e di altri popoli che avevano precedentemente controllato lo stesso territorio.<ref name="kri51"/> Come sottolineasottolineato da Bryan Cartledge, Stefano conferì al suo regno «quarant'anni di relativa pace e governo lungimirante, senza però momenti eclatanti».<ref>{{cita|Cartledge (2011)|p. 17}}.</ref> Stefano contrastò le usanze pagane, mise fine all'ancestrale nomadismo degli Ungari e favorì la diffusione del cristianesimo con numerose leggi, tra cui quella che aboliva l'antico [[alfabeto runico]] magiaro e rendeva il [[Lingua latina|latino]] lingua ufficiale.<ref name="tes73">{{cita|Tessore (2001a)|p. 73}}.</ref> In più, «proibì i riti tradizionali e il culto degli idoli, fondò monasteri ed episcopati e cristianizzò interamente il sistema politico e la struttura della società».<ref name="tes73"/> Fece inoltre generose offerte alle chiese, visitandole spesso di persona e sovraintendendosupervisionandone allala loro costruzione. Come detto però, per compiere il suo disegno di cristianizzazione dell'Ungheria, «non si fece scrupolo di ricorrere a battesimi forzaticelebrati con la forza».<ref>{{cita|Tessore (2001a)|p. 75}}.</ref>
 
I suoi successori, compresi quelli discendenti da Vazul, si affrettarono a più riprese nel sottolineare il loro ringraziamento per i risultati raggiunti da Stefano.<ref name="len106">{{cita|Lenkey (2003)|p. 106}}.</ref> Sebbene il figlio di Vazul, [[Andrea I d'Ungheria|Andrea I]], si assicurò il trono anche grazie a una [[Rivolta pagana di Vata|rivolta pagana]], egli proibì gli antichi riti e dichiarò, almeno stando alla ''Chronica Picta'' del XIV secolo, che i suoi sudditi avrebbero dovuto «vivere in ogni ambito secondo la legge che il re Santo Stefano aveva promulgato».<ref name="len106"/><ref>{{cita|Chronica Picta|cap. 60.86, p. 113}}.</ref> Nell'[[Regno d'Ungheria (1000-1538)|Ungheria medievale]] i ceti sociali che rivendicavano uno status elitario o tentavano di preservare i propri «[[Privilegio|privilegi]]» dichiaravano spesso che l'origine della propria condizione speciale andava attribuita al re Santo Stefano.<ref>{{cita|Tringli (2001)|p. 129}}.</ref> Un esempio è fornito da una lettera del 1347 del popolo di [[Táp]] che racconta al monarca dei dissidi nato con l'arciabbazia di Pannonhalma: nello specifico, si afferma che le tasse riscosse loro dall'abate contraddicevano «la libertà che gli era stata concessa al tempo di re Santo Stefano».<ref>{{cita|Tringli (2001)|p. 139}}.</ref>