Gustave Eiffel: differenze tra le versioni
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Anche Eiffel fu coinvolto in questo scandalo politico e finanziario e, insieme ad altri quattro funzionari della Panama Canal Company (ormai in bancarotta), dovette fronteggiare un processo sotto il capo d'accusa di frode messa in atto contro gli azionisti, che, avendo ormai perduto i loro magri risparmi, erano ormai ridotti sul lastrico. Eiffel, condannato a due anni di carcere e al pagamento di 4000 dollari di multa, fu poi assolto nel 1893 dalla Suprema Corte di Cassazione.<ref name=ga/><ref>{{cita|Jonnes|p. 282|JJ}}.</ref>
Affatto scalfito dallo scandalo di Panama, negli anni successivi a questa turbolenta vicenda Eiffel nel 1890 lasciò la direzione della sua impresa di costruzioni, che sino ad allora aveva fruttato circa 150 milioni di franchi e, ora che aveva il tempo e i mezzi, si dedicò allo studio di [[aerodinamica]] e di [[aerologia]], prendendo spunto da alcune problematiche poste all'epoca dal progetto della Torre. Intraprese una lunga serie di esperimenti, destinati a influenzare non poco lo sviluppo delle ali e dei propulsori a elica degli aeroplani, e nel 1912 aprì un laboratorio ad Auteuil, dove determinò sperimentalmente le misure di resistenza di modelli d'ali, di dirigibili, di aeroplani e di strutture simili in una galleria del vento appositamente costruita. Frutto di questi suoi esperimenti furono le ''Recherches expérimentales sur la
Nel frattempo, Eiffel non trascurò gli affetti familiari; ormai ritiratosi presso un'elegante palazzina al n. 1 di rue Rabelais, a due passi dagli [[Champs-Élysées]], qui trascorse serenamente la propria vecchiaia insieme alla figlia Claire, che intrattenne sempre un rapporto fatto di affettuosa e reciproca stima con il suo «''cher papa''».<ref>{{cita|Jonnes|p. 306|JJ}}.</ref> Gustave Eiffel morì a Parigi il 27 dicembre 1923, stroncato da un [[ictus]].<ref>{{cita|Jonnes|p. 319|JJ}}.</ref>
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