Ottone Rosai: differenze tra le versioni

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Migliorata l'adesione alla grammatica italiana: da <<Sembra che fu tanta la sua rabbia, al punto di rifiutarsi di ritirare l'invenduto a fine mostra. >> --> L'ho cambiato in,: "Sembra che tanta fosse la sua rabbia, che si di rifiutò di ritirare l'invenduto a fine mostra."
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Nel [[1939]] viene nominato professore di figura disegnata al Liceo Artistico, e nel [[1942]] gli viene assegnata la cattedra di pittura all'Accademia di belle arti di Firenze.
 
Dopo l'[[8 settembre 1943]], Rosai viene fatto oggetto di una brutale aggressione, questa volta da parte di antifascisti che vedono in lui un sostenitore del regime ma ne ignorano le umiliazioni subite dai gerarchi. Nel 1944 gli fu portato in casa [[Bruno Fanciullacci]], ferito; l'omicidio da questi compiuto ai danni del filosofo [[Giovanni Gentile]] sollevò l'indignazione di Rosai che subito gli rinfacciò «Bella impresa uccidere un povero vecchio»<ref>{{cita libro | autore1 = [[Romano Battaglia]]|autore2= [[Mario Cervi]]|autore3= [[Indro Montanelli]]| titolo = [[Storia d'Italia (Montanelli)|Storia d'Italia]]| volume = vol. 15 ''L'Italia della guerra civile: 8 settembre 1943-9 maggio 1946'' | città = Milano | editore = [[Biblioteca Universale Rizzoli|BUR-Biblioteca Universale Rizzoli]]}}</ref>.
 
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