Anglo-cattolicesimo: differenze tra le versioni
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Ulteriori informazioni sulla situazione della Chiesa anglicana nel 1833 Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
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La principale fonte di diversità col cattolicesimo romano è lo statuto, potere e influenza del vescovo di Roma. Lo sviluppo dell'ala anglo-cattolica dell'anglicanesimo avvenne soprattutto nel [[XIX secolo]] ed è fortemente associato al [[Chiesa cattolica nelle Isole Britanniche (1800-1850)|Movimento di Oxford]]. Due dei suoi luminari maggiori, [[John Henry Newman]] e [[Henry Edward Manning]], entrambi preti anglicani, finirono per riunirsi alla Chiesa cattolica romana, diventando [[Cardinale|cardinali]].
Quasi paradossalmente il movimento di Oxford era sorto anche come risposta ad alcune leggi che, favorendo proprio i non anglicani (sia i cattolici romani che i [[Nonconformismo|protestanti non conformisti]]) sembrarono volere indebolire il "carattere cristiano della nazione" mettendo in dubbio la necessità per i sudditi inglesi che volevano esercitare diritti politici l'obbligo di ricevere l'Eucarestia almeno una volta all'anno e permesso di esercitare cariche pubbliche anche chi rifiutava il giuramento di appartenenza alla Chiesa (rispettivamente con il ''Sacramental Test Act 1828'' e il ''[[Roman Catholic Relief Act 1829]]''). Si voleva ribadire l'importanza di essere membri della Chiesa (ufficiale) mettendone in evidenza la storia, sia in campo liturgico che teologico partendo dalle origini del cristianesimo cioè dalla Chiesa dei primi secoli.<br/> Nel 1833 fu poi approvata una legge che imponeva l'unione amministrativa forzosa di alcune diocesi minori e parrocchie in Irlanda (il ''Church Temporalities Act 1833'' portò all'abolizione di dieci diocesi irlandesi) in seguito alla richiesta dell'abolizione delle decime condotte dal cattolico [[Daniel O'Connell]], fatto che sembrava prefigurare un sequestro dei beni ecclesiastici suscitando lo sdegno di molti fedeli che vedevano una prevaricazione di un governo "liberale" contro i beni della [[Chiesa d'Irlanda]] per accontentare i "non credenti". [[John Keble]] (1792-1866) sacerdote anglicano e uno dei più famosi professori dell'[[università di Oxford]], parlò di "apostasia nazionale" e lanciò allora il "movimento di Oxford" come risposta a queste tendenze presenti soprattutto tra i liberali e i non conformisti, pubblicando nel 1833 i ''[[Tracts for the Times]]''. Di questo movimento fecero parte sia chi rimase sempre fedele alla Chiesa anglicana (come lo stesso Keble) sia chi (come [[John Henry Newman]]) finì per convertirsi al cattolicesimo proprio come risposta a un'idea di una Chiesa che doveva riallacciarsi alle origini della "Chiesa primitiva indivisa".
==Teologia==
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