Apis mellifera: differenze tra le versioni
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=== Allevamento ===
[[File:Drohnenpuppen 79d.jpg|thumb|Pupe di maschi]]
Per due giorni tutte le larve vengono alimentate con la pappa reale, dopodiché le larve dei fuchi e delle operaie ricevono principalmente [[miele]] e [[polline]], mentre le larve delle regine continuano ad essere nutrite con pappa reale.
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=== Sciamatura ===
{{vedi anche|Sciamatura (ape)}}
Con la deposizione delle [[Uovo (biologia)|uova]] aploidi e di quelle diploidi nelle celle reali, la regina indica alle operaie che è prossimo il momento in cui una parte della popolazione dell'alveare deve essere pronta alla [[Sciamatura (ape)|sciamatura]], ovvero la fondazione di una nuova colonia, ed indica alle operaie che restano che ci saranno presto [[larva|larve]] da nutrire.
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== Morfologia ==
[[File:Stelluti bees1630.jpg|thumb|upright=1.4|Tavola morfologica di ''A. mellifera'' ([[Francesco Stelluti|STELLUTI]], 1630)]]
=== Antenne ===
Nell'ape, ciascuna antenna (breve, filiforme e genicolata) è costituita da un articolo basale, o scapo, seguito da un articolo più breve detto pedicello e da una porzione distale, o flagello, quest'ultimo composto da 11 articoli nelle femmine e di 12 nei maschi. Il flagello contiene numerose fossette olfattive che conferiscono all'ape un acuto senso dell'[[olfatto]]; esse sono in numero di 1600 nell'antenna della regina, 2400 in quella di un'operaia e 1000 in quella di un fuco, e sono frammiste a numerosi peli tattili, in numero di circa 7000 sull'antenna dell'operaia e di 1000 su quella del fuco. Lo scapo si articola con il capo entro una fossetta, detta torulo, attraverso la quale giungono fino all'apice antennale liquidi e tessuti di provenienza interna (nervi, trachee, emolinfa, ecc.).
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=== Pungiglione ===
{{vedi anche|Apitossina}}
All'estremità distale del corpo dell'ape è presente l'aculeo, o pungiglione, un ovopositore modificato di cui sono provviste solo le operaie e la regina. È formato da uno stilo lungo e sottile che nella parte prossimale si allarga in un bulbo cavo. Lo stilo è formato da una guaina a doccia che si prolunga con il bulbo ed abbraccia due stiletti slanciati e seghettati per la presenza di una decina di denti rivolti all'indietro. Gli stiletti e la guaina delimitano un canale che si apre all'estremità dello stilo, ai lati del quale si trovano le due valve dell'aculeo dotate di numerose piccole spine e di sensilli. L'apparato del pungiglione comprende:
* una guaina dorsale cava;
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== Corredo genetico dei membri della colonia ==
[[File:Bees-wings.web.jpg|280px|left]]
''Apis mellifera'' è specie aplo-diploide in quanto il maschio è [[aploide]], derivante da [[Uovo (biologia)|uova]] non fecondate e la femmina è [[diploide]], derivante da uova regolarmente fecondate.
Il corredo cromosomico è 2n=32, ed i maschi, quindi, sono portatori del solo corredo n=16 di derivazione materna.
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== Il "linguaggio" delle api ==
{{vedi anche|Apprendimento e comunicazione delle api|Danza dell'addome}}
La peculiare organizzazione sociale della famiglia, che è dal punto di vista biologico da considerarsi come un [[superorganismo]], ovvero come una sola entità composta da migliaia di individui strettamente interdipendenti, necessita ovviamente di un potente sistema di [[comunicazione]]. Le modalità di comunicazione delle api sono a tutt'oggi sotto studio, ma molto è stato chiarito. Le api hanno una comunicazione di tipo [[semiochimico]], mediante i [[feromoni]], e una di tipo fisico: le cosiddette "danze", che le api attuano per comunicare un ben determinato messaggio alle compagne.
=== Le danze ===
La scoperta delle danze si deve a [[Karl von Frisch]] che per i suoi studi decennali sul fenomeno fu onorato del [[premio Nobel per la medicina]] nel 1973. Egli si era accorto della presenza di una qualche forma di comunicazione con il seguente esperimento: metteva una soluzione zuccherina nei pressi dell'alveare, e delicatamente marchiava il torace della prima ape ad accorgersene. Quando, a distanza di un certo tempo, le api affluivano numerose, regolarmente l'ape marchiata mancava. Frisch, dopo aver ripetuto l'esperimento più volte ottenendone il medesimo risultato, giunse alla conclusione obbligata che l'ape doveva aver comunicato alle compagne la posizione esatta della fonte di cibo. Si mise quindi al lavoro per scoprire la modalità con cui le api si passavano l'informazione. A tal fine si servì di una speciale arnia sperimentale di vetro, grazie alla quale scoprì una serie di tipi di danze.
==== La danza circolare ====
Quando individua una fonte di cibo, posta a 50–100 m, l'ape lo comunica alle compagne con la danza circolare, che inizia ad eseguire non appena ha scaricato gran parte del raccolto. Si muove con passi piccoli ma rapidi sulla superficie del favo, descrivendo cerchi stretti e variando spesso direzione. Dopo un periodo di danza che può durare pochi secondi o anche un minuto, l'ape rigurgita una gocciolina di nettare. L'ape ripete la danza diverse volte in vari punti dell'alveare, dopodiché esce e riprende la sua attività esplorativa. Le api escono numerose; il messaggio che è stato loro dato è: ''uscite e cercate, nei dintorni dell'arnia, un cibo come quello che vi ho portato''.
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==== La danza dell'addome o danza a 8 ====
[[File:Bee_dance.svg|thumb|La danza dell'ape]]
[[File:Waggle dance.png|thumb]]
Ben più complessa della precedente, la [[danza dell'addome]] comunica alle compagne non solo che c'è una fonte di cibo, ma anche l'esatta posizione della stessa. Viene usata nel caso in cui la fonte si trovi ad una distanza dall'alveare maggiore di una certa soglia che varia con la sottospecie; poiché le api si spingono fino ad un raggio di tre chilometri dall'alveare, giocoforza il contenuto informativo dev'essere maggiore. Le api percorrono rapidamente un breve tratto rettilineo agitando l'addome, poi eseguono una evoluzione rotatoria a sinistra tornando al punto di partenza, percorrono ancora il tratto rettilineo agitando l'addome e compiono l'evoluzione rotatoria a destra. Questo schema viene ripetuto molte volte.<ref>{{Cita libro | titolo=Il linguaggio delle api | autore= Karl von Frisch |traduttore=Giorgio Celli e Andrea Crisanti | editore=Bollati Boringhieri | città= Torino | anno= 1976 | ISBN=978-88-339-0330-9 | pp=105-108 }}</ref>
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=== Sottospecie originarie dell'Europa ===
* ''[[Apis mellifera ligustica]]'' {{zoo|[[Massimiliano Spinola|Spinola]]|1806}}, o Ape italiana. È una [[razza (zootecnia)|razza]] molto comune e distribuita in tutti i continenti per l'azione dell'uomo. La sua area di distribuzione naturale comprende la penisola Italiana ad esclusione della [[Sicilia]].
* ''[[Apis mellifera sicula]]'' {{zoo|Montagno|1911}}, o Ape siciliana. La sua area di distribuzione naturale è la [[provincia di Trapani]].
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