Lingua picena meridionale: differenze tra le versioni
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Valentina Belfiore e Andrea Gaucci, ''[https://www.studietruschi.org/wp-content/uploads/2021/08/SE82_13.pdf Mondolfo - Pesaro e Urbino - stele iscritta]'' (con tentativo di trascrizione e traduzione), in ''Rivista di epigrafia italica''.</ref> || ?
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| RI1 || cippo || [[Cures Sabini|Cures]]<br />([[Fara Sabina]]) || calcare || metà del<br />V secolo a.C. ||[[Abbazia di Farfa#Monastero|Museo dell'Abbazia di Farfa]]<ref>Il cippo di Cures è l'unica testimonianza scritta picena insieme al Guerriero di Capestrano a non presentare l'andamento bustrofedico dell'iscrizione, ma linee di testo separate da “a capo”. [https://www.museofarainsabina.it/cippo-di-cures/ Museo di Fara in Sabina] </ref> || 10
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| TE1 || cippo || [[Sant'Omero]] || arenaria || VI - metà<br />V sec. a.C. || [[Museo archeologico Francesco Savini|Museo archeologico civico di Teramo]]<ref>Il cippo di Sant'Omero fu rinvenuto nel 1843 da Giovanni Spinozzi, a circa un chilometro ad est della masseria Branella, nei pressi di una tomba in un colle sovrastante la valle. È stato esposto al museo civico di Teramo almeno dal 1961, ma dai primi anni ottanta del Novecento è stato dato per disperso. Si veda: Raoul Zamponi, ''[https://books.google.it/books?id=g3QWEAAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&dq=anna+marinetti+piceni&hl=it&source=gbs_navlinks_s South Picene]'', Routledge, 2021 (tavola 1.1 - South Picene inscriptions). Nel 2021, dopo circa quarant'anni, è stato ritrovato tra altri reperti dimenticati di proprietà comunale. Si veda: ''[https://certastampa.it/43582-paola-di-felice-il-ritrovamento-dei-reperti-e-una-sconfitta.html Paola di Felice: il ritrovamento dei reperti... è una sconfitta ]'' (Comunicato stampa della direttrice del museo di Teramo).</ref> || 9
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