Romolo Augusto: differenze tra le versioni

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Giudizi su Romolo Augusto: Piccole modifiche
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Romolo, verosimilmente dietro pressione di [[Odoacre]], inviò una lettera all'imperatore [[Zenone (imperatore)|Zenone]] (che aveva appena guadagnato nuovamente il regno dopo essere stato spodestato da [[Basilisco (imperatore)|Basilisco]]) in cui affermava che non c'era bisogno di due imperatori e che era opportuno affidare il comando dell'Italia a Odoacre<ref>[[Malco (storico)|Malco]], frammento 10, riportato da Mathisen.</ref>.
 
Odoacre inviò a [[Costantinopoli]] le insegne imperiali: la sovranità sulle terre dell'Occidente passò quindi formalmente a [[Zenone (imperatore)|Zenone]], imperatore d'Oriente, che riconobbe Odoacre governatore d'Italia con il titolo di [[Patrizio (titolo)|patrizio]], anche se non di nomina ufficiale. Tuttavia Giulio Nepote continuò dalla Dalmazia a rivendicare il trono d'Occidente fino alla morte (480), nominalmente riconosciuto come Augusto sia da Odoacre che da Zenone (il quale non aveva mai dato il suo appoggio a Romolo, a differenza di Basilisco). Comunque la fine ufficiale dell'impero non modificò, sull'immediato, i modi di vita della popolazione romana d'Italia, già da tempo mutati. Le istituzioni come il [[Senato romano|Senato]] e il [[Console (storia romana)|consolato]] proseguirono a riprova del fatto che ormai da tempo l'impero d'Occidente era solamente un nome privo di effettivo potere. È anche da rilevare che le regioni su cui si estendeva il potere, almeno formale, dell'Impero d'Occidente erano, nella fase finale dell'impero stesso, ridotte all'[[Italia]], alla [[Provenza]] e a parte delle province del [[Norico (provincia romana)|Norico]], della [[Rezia (provincia romana)|Rezia]], della [[Dalmazia]], della Sicilia orientale e l'enclave in Gallia del [[Regnoregno di Soissons]].
 
== Vita dopo la deposizione ==
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Tradizionalmente Romolo Augusto è ritenuto essere l'ultimo imperatore romano d'Occidente: con un nome che fa riferimento ai fondatori di [[Roma]] e dell'[[Impero romano]] sarebbe stato difficile resistere alla tentazione di trarre questa conclusione, e infatti già nel VI secolo, lo storico [[Conte Marcellino|Marcellino Illirico]] considerava l'impero romano terminato nel 476.<ref>Mathisen.</ref>
 
Alcuni storici ritengono essere [[Giulio Nepote]] l'ultimo imperatore d'Occidente, in quanto Odoacre, quando chiese all'imperatore d'Oriente [[Zenone (imperatore)|Zenone]] di essere riconosciuto come ''[[magister militum]]'' e ''[[patricius]]'', ebbe come contropartita di riconoscere a sua volta come imperatore d'Occidente Giulio Nepote. Odoacre accettò di riconoscere Nepote e infatti fece anche battere delle monete con la sua effigie fino al 480, quando Nepote fu ucciso dal comes Ovida con la possibile complicità dell'ex-imperatore d'Occidente [[Glicerio]]. Secondo alcune interpretazioni questa è la reale data della fine dell'impero romano d'Occidente.<ref>Mathisen, Ralph, e Geoffrey Nathan.</ref> Questa tesi non è condivisa da tutti gli storici dato che Zenone non aveva la facoltà di eleggere un imperatore, potere detenuto, almeno in via formale, dal [[Senato romano]] e il Senato aveva riconosciuto come imperatore Romolo Augusto. Altri storici, addirittura, considerano il 486 l'anno di caduta dell'impero d'Occidente, in quanto in quell'anno venne a cessare l'ultimo effettivo baluardo della romanità in Occidente, dal momento che il Dominio di ''Noviodunum Suessiorum'' nella Gallia settentrionale (il cosiddetto [[Regnoregno di Soissons]]) fu annesso al regno dei [[Franchi]].
 
== Note ==